Andrea Piccini racconta la sua vita da pilota e i suoi progetti per il futuro

Nell’intervista a TeverePost il pilota biturgense ha ripercorso i momenti più belli della sua carriera, parlato delle nuove sfide in programma e analizzato il difficile momento dovuto all’emergenza Coronavirus

Andrea Piccini

Foto PLAN Image

Per tutti gli appassionati di motori Andrea Piccini non ha certo bisogno di particolari presentazioni. Pilota di spessore internazionale nato il 12 dicembre del 1978 e biturgense doc, dato che a Sansepolcro, quando non è in giro per il mondo a gareggiare, vive ancora oggi assieme alla moglie Michela. La sua carriera è iniziata nel 1994, anno in cui vinse all’esordio la prima gara sui go-kart dimostrando fin da subito le sue doti. Nel 1995 il passaggio alle auto con i primi passi di una carriera in continuo crescendo su monoposto e granturismo, che è stata caratterizzata da numerose esperienze e da prestigiose vittorie. Nell’intervista a TeverePost, Andrea ha ripercorso i momenti più belli della sua storia nel mondo delle quattro ruote, ha illustrato i suoi obiettivi per il futuro e ha sottolineato l’indiscutibile impatto che il Coronavirus ha avuto e avrà nell’automobilismo. Filo conduttore di questa chiacchierata l’entusiasmo e la passione che lo accompagnano in ogni avventura e che da oltre venticinque anni gli permettono di vivere emozionanti sfide e di coronare sogni.

Piccini alla 24 ore di Le Mans 2019 (foto PLAN Image)

Dove ti trovi adesso e come stai vivendo questa situazione di emergenza dovuta al Coronavirus?

“Diviso tra Sansepolcro e Cesena, dove da 3 anni ho dato vita a un nuovo team, Iron Lynx. Abbiamo riaperto il 4 maggio e stiamo cercando di proseguire la preparazione per l’eventuale ripartenza di test e campionati. A Sansepolcro ho invece la mia società di management, 4 Motorsport che gestisce e allena giovani piloti di monoposto e piloti professionisti di vetture GT”.

L’automobilismo si è fermato, così come del resto tutto lo sport. Cosa pensi di questo?

“È un problema drammatico perché si è fermato tutto proprio alla vigilia della ripartenza dei campionati, con investimenti, acquisti e contratti già siglati. Noi avevamo effettuato il primo test per i programmi GT e Formula e il 9 marzo, quando tutto si è fermato, avevamo i camion carichi pronti a partire per i test della settimana successiva. Anche i piloti che gestisco sono fermi, in attesa che i governi europei decidano se e come spostarci e come comportarci. Oggi più che mai servirebbe una vera Europa unità con leggi condivise per permettere spostamenti sicuri e una rapida ripresa delle attività economiche. Purtroppo abbiamo però avuto l’ennesima riprova che l’Europa non esiste”.

Pensi che si possa ripartire a breve con test e gare?

“Con i test sicuramente. Lavorando da anni anche per la Federazione Italiana, ho cercato di dare supporto in questi mesi di stop alla stesura di protocolli e procedure condivise con gli enti governativi. Ripartire con le gare sarà molto più difficile. Ci saranno restrizioni, a causa del numero di persone presenti in pista. Gli eventi saranno senza spettatori e appassionati e con personale ridotto. Sarà più facile a livello Italiano, ma noi che siamo impegnati soprattutto in Campionati Europei, dovremo sottostare a restrizioni, quarantene, mancanza di trasporti, voli e altre criticità. Sarà una stagione difficile e per certi versi triste. L’intento sarà sopravvivere economicamente a questo difficile momento”.

Come ti sei allenato in questo periodo, per quanto possibile ovviamente viste le restrizioni vigenti?

“Mi sono allenato a differenza di quanto fatto negli ultimi 3 anni, da quando oltre che pilota sono anche uno dei proprietari e Team Manager di Iron Lynx. Ho avuto un po’ di tempo per me e mi sono rimesso in forma. Ho anche approfittato di un personal trainer speciale, mia moglie Michela, insegnate di educazione fisica alle scuole superiori. Ci siamo visti quanto di solito succede in un anno intero”.

Quali i tuoi programmi e i tuoi obiettivi nel 2020?

“È ancora tutto in forse. Sicuramente da quest’anno gli obiettivi come team manager e pilota si unificano, visto che oltre a gestire l’azienda e la squadra sarò anche uno dei piloti di Iron Lynx. Per quanto riguarda le vetture GT, Iron Lynx parteciperà alla European Le Mans Series con 2 Ferrari 488 GTE, alla 24h di Le Mans con 1 Ferrari 488 GTE ed alla Michelin Le Mans Cup con 2 Ferrari 488 GT3. Per le Formule gestiremo per il secondo anno il Team Abu Dhabi Racing in collaborazione con Prema Powerteam (team di riferimento internazionale) e avremo una F4 iscritta come Iron Lynx. Io gestirò la squadra Formula e poi gareggerò al volante di una delle Ferrari 488 GTE nella ELMS, dividendo la vettura, come nel 2019, con Claudio Schiavoni e Sergio Pianezzola. Abbiamo una seconda entry in attesa di conferma e nel caso parteciperemo anche alla 24h di Le Mans”.

Alla 24 ore di Le Mans 2019 su Ferrari 488 GTE (foto PLAN Image)

Il 2019 è stato per te un anno intenso in cui ad esempio sei tornato dopo 10 anni a gareggiare alla 24 ore di Le Mans. Soddisfatto della tua stagione?

“Il 2019 è stato infinito! Le giornate erano sempre troppo corte, diviso tra il ruolo di Team Manager di Iron Lynx e quello di pilota. Fortunatamente quest’anno siamo riusciti a convogliare sponsor ed energie dentro il progetto Iron Lynx e quindi gareggerò su una Ferrari, come nel 2019, ma gestita dal mio team. È stata una sorpresa essere chiamato a 40 anni a gareggiare ancora alla 24h di Le Mans! Dopo tre partecipazioni e dopo essere salito sul podio nel 2006, pensavo di aver chiuso questo capitolo della mia carriera. Invece mi è stata data un’altra chance e ho dimostrato di andare ancora forte su quella pista unica e meravigliosa, battuto sui tempi sul giro nella categoria GT solo da Fisichella per pochi millesimi. Anche nel Campionato ELMS siamo stati sempre competitivi e abbiamo ottenuto anche la pole position a Barcellona”.

Alla 24 ore di Le Mans 2019 con Pianezzola e Schiavoni (foto PLAN Image)

Quali emozioni si provano nel partecipare e nel concludere una gara mitica come la 24h di Le Mans?

“È una gara unica, con un contorno di passione che sa di avventura e una settimana intensa dentro e fuori la pista: le verifiche in centro in paese, la presentazione di vetture e piloti al pubblico, la parata sulle vetture storiche e una gara che sa di storia. Una corsa estenuante con lunghi turni di guida, meteo variabile e il buio della notte su un circuito che per gran parte è ancora strada normale chiusa al traffico solo per l’occasione. All’alba e al tramonto le condizioni di visibilità sono difficili e la stanchezza ti mette alla prova. Già tagliare il traguardo è una grande soddisfazione. In pista non c’è tempo per godere ciò che succede, ma quando cala la bandiera a scacchi e chiudi gli occhi sai di avere partecipato a un evento unico”.

La tua carriera è ricca di momenti importanti. Quali i più belli per te?

Primo test in F1 su Minardi PS01 al Mugello (foto Gherardo Benfenati)

“Ce ne sono tanti. La prima pole position nel 1997 con la Opel Lotus del Team Penker Racing Academy a Barcellona, la prima volta su una F1 con la Minardi SP01 al Mugello, la prima vittoria con la Ferrari nel 2002 in Spagna a Jarama, la pole position con record della pista a Spa nel 2006 sulla Aston Martin DBR9 del Team Phoenix Racing, la prima corsa per un team ufficiale, Aston Martin Racing, la mia prima 24h di Le Mans nel 2006, la vittoria del Campionato del Mondo GT1 – Squadre in Argentina con la Aston Martin DBR9 del Team Hexis Racing, la vittoria nella mitica 24h di Spa nel 2012 con l’Audi R8 del Team Audi Sport Phoenix Racing, la pole position di quest’anno a Barcellona con la Ferrari 488 GTE, emozionante perché inattesa”.

Pole position alla 24h di Spa 2006 su Aston DBR9 GT1 (FotoSpeedy)

Bello che un pilota come te per Iron Lynx si metta a disposizione degli appassionati. Come è stato il tuo percorso e quali le finalità del progetto?

“Ho dedicato gran parte della mia vita all’automobilismo, come pilota, istruttore e ora team manager. Dal 1999 ho iniziato a lavorare come istruttore della Scuola Federale, chiamato dal grande direttore Cristiano Del Balzo e da allora ho insegnato a molti giovani piloti italiani. Dopo oltre dieci anni da direttore della scuola Pilota Ferrari e di quella Master GT Maserati, nel 2017, insieme al mio amico ed oggi socio Sergio Pianezzola, con il supporto di due soci e amici, ho fondato la nostra Academy, la Iron Lynx, dedicata ai clienti che volevano vivere esperienze legate al motorsport in tutta Europa con un servizio top. Da Academy ci siamo trasformati in un Team e ora con passione ed esperienza cerchiamo di far crescere talenti e affiancare piloti che puntano a importanti risultati nei più prestigiosi campionati”.

Che rapporto hai con Sansepolcro?

“Amo Sansepolcro e la Valtiberina. Avrei trovato molta più comodità nel vivere in una città servita da aerei, treni e da una logistica adeguata, ma ho preferito vivere qua, vicino alla famiglia e agli amici, nel paese dove sono cresciuto. Mi piace la tranquillità e amo le nostre colline. Ogni volta che torno e che, passato il lago di Montedoglio, sbuco in Valtiberina, vedo Sansepolcro e mi sento a casa”.

L’automobilismo è una passione che condividi con tuo fratello Giacomo, pilota anche lui di livello. Come vivete la condivisione di questo amore per le quattro ruote?

“Il rapporto con mio fratello è una delle mie più grandi fortune. L’ho cresciuto come pilota ed è stata la mia prima esperienza di coaching, attività oggi fondamentale nello sport. Gli ho insegnato tutto quello che so e oggi, nonostante lui viva in Svizzera, lavoriamo insieme e ci confrontiamo, supportandoci a vicenda tanto che a volte è lui che insegna a me. È una spalla di cui non potrei fare a meno. Quest’anno sarà con Iron Lynx nella Michelin Le Mans Cup per difendere il titolo vinto per 2 anni di fila con Sergio Pianezzola, al volante di una Ferrari 488 GT3 e collaborerà nella gestione dei programmi sportivi di Iron Lynx”.

Andrea e Giacomo Piccini (foto PLAN Image)

Il tuo sogno nel cassetto per quello che riguarda l’aspetto agonistico e il post carriera da pilota?

“Il mio cassetto è sempre aperto. A 41 anni riesco ancora a correre e a vincere competizioni prestigiose, al volante di favolose vetture GT. Allo stesso tempo ho creato un mio team, con amici come Sergio Pianezzola e collaborando con mio fratello. Siamo cresciuti tanto e ci apprestavamo a partire con programmi incredibili prima dello stop. Speriamo di superare questo momento e insieme a tutte le aziende e alle famiglie italiane di ripartire per rincorrere i nostri sogni”.

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