Se a livello nazionale la pandemia è pretesto per acuire le tensioni politiche, nella dimensione locale – e Sansepolcro non fa eccezione – la vitalità del dibattito viene al contrario attutita. Ma è una calma solo apparente. Sono infatti molti i movimenti sottotraccia in vista delle prossime elezioni amministrative previste per la primavera. L’esperienza di quest’anno ci ha insegnato che nell’anomalo contesto attuale gli appuntamenti elettorali possono slittare, ma tutte le forze in campo hanno la necessità di farsi trovare pronte. Nonostante questo, lo scenario è ancora lontano dall’essere definito.
Cinque anni fa la coalizione a sostegno di Mauro Cornioli riunì sensibilità politiche anche molto diverse. L’elettorato non ne fu scandalizzato, premiando il progetto con una larga vittoria. Ora che siamo quasi alla fine della legislatura può dirsi superata anche la prova delle possibili tensioni interne di natura prettamente ideologica, che si sono ridotte a rare scaramucce. Gli ultimi mesi ci hanno fatto però assistere a screzi e dissapori, emersi abbastanza chiaramente nella caotica fase seguita alle dimissioni per motivi personali del vicesindaco Galli, e le carte in tavola sono cambiate. Oggi sembra poco probabile l’idea che la coalizione possa ripresentarsi nella stessa composizione al prossimo appuntamento elettorale. Questo non significa che il percorso sia destinato a chiudersi, ma che forme ed equilibri potrebbero cambiare. La posizione di Mauro Cornioli in questo contesto vacilla (non per l’avviso di garanzia reso noto nei giorni scorsi, che non sembra poter dare luogo a grosse ripercussioni politiche). A consolidare i dubbi sulla riconferma del sindaco uscente ci sono gli ormai quasi tre mesi di attesa dalla data – quella delle ultime regionali – che doveva essere seguita dall’annuncio dell’eventuale ricandidatura. D’altra parte è pur vero che il primo cittadino potrebbe anche avere interesse a traccheggiare finché non si prospetteranno alternative, che gli altri schieramenti per ora stentano a mettere in campo.
Non sembra procedere spedito, per esempio, il tentativo di costruzione di un progetto di centrosinistra promosso dal capogruppo consiliare del Partito Democratico Andrea Laurenzi, che da tempo caldeggia un percorso che possa culminare nelle primarie di coalizione. L’area di centrosinistra è infatti frammentata e la dirigenza del PD fatica a segnare la rotta, che ricomprende anche un rapporto di cauta intesa con il Movimento 5 Stelle. Analoghe incertezze nel centrodestra, pur galvanizzato dal vento a favore registrato alle regionali. Manca il pezzo forte, Riccardo Marzi, che non sembra intenzionato a muoversi in quella direzione. In campo allora Forza Italia, gli ex azzurri di Noi per Sansepolcro, la neonata sezione di Fratelli d’Italia e la Lega, con Alessandro Rivi che spicca dopo la buona prova alle regionali. Potrà essere lui la figura su cui convergerà il centrodestra? Vedremo. Altrimenti, un papabile di provenienza esterna ai partiti sarebbe l’imprenditore Domenico Gambacci, la cui volontà di un impegno in prima persona si potrebbe scorgere dietro le analisi politiche dei mezzi di comunicazione di cui è editore. Del resto è stato lo stesso Rivi pochi giorni fa a mettere nero su bianco questo scenario in una dura replica all’ennesimo giudizio negativo nei suoi confronti da parte di uno dei giornali di Gambacci. Ad ogni modo anche questa strada sembra abbastanza stretta.
A completare il quadro delle forze politiche attive in città ci sono inoltre il partito fondato da Carlo Calenda, Azione, e il movimento dei Cittadini per Sansepolcro. Pur facendo teoricamente riferimento l’uno all’alveo del centrosinistra e l’altro a quello del centrodestra, la loro collocazione negli schieramenti in formazione è tutt’altro che scontata. Allo stato attuale, comunque, lo scenario è fluido e tutti gli sviluppi sono possibili.