I campionati di calcio dilettanti sono fermi per lo stop decretato a causa del peggioramento della situazione Coronavirus. Nell’attesa che si torni alla normalità, in queste settimane riproporremo alcune delle principali imprese realizzate dalle squadre del nostro territorio. Il primo appuntamento è dedicato allo storico trionfo conquistato dalla Baldaccio Bruni Anghiari nella Coppa Italia di Eccellenza Toscana 2016-2017. I biancoverdi guidati in panchina dal mister Andrea Benedetti eliminarono Castiglionese, Chiusi, Montevarchi, Lastrigiana e si qualificarono per la finalissima contro il Roselle. La sfida decisiva per l’assegnazione del trofeo si disputò l’11 gennaio 2017 sul campo neutro “Bozzi 2 Strade” di Firenze, di fronte a una bella cornice di pubblico.
La formazione anghiarese era così costituita: tra i pali Giovagnoli, in difesa Minocci e Guerri ai lati di Angiolucci e Poponcini, a centrocampo Bindi, Rosati e Andreoli, in attacco il tridente Terzi, D’Urso e Quadroni (assenti Bonci, Zurli e Aquilini, in panchina l’acciaccato Bruni). La Baldaccio si fece preferire rispetto ai grossetani fin dai primi minuti e sbloccò il risultato al 13’ grazie a un bolide di Terzi, bravo a capitalizzare la sponda aerea di D’Urso e a battere Cipolloni. Un grande intervento di Giovagnoli a fine 1° tempo permise ai biancoverdi di andare all’intervallo meritatamente in vantaggio, ma il pari del Roselle arrivò dopo 3 minuti della ripresa con una conclusione di Faenzi deviata da un difensore. Nonostante l’episodio avverso, la squadra di mister Benedetti continuò a spingere e 90 secondi più tardi si riportò avanti grazie a un’azione splendida di Bindi che recuperata palla si involò verso la porta avversaria siglando il gol del 2-1. I grossetani di mister De Masi raggiunsero nuovamente il pari in virtù della spettacolare punizione di Consonni al 7’ del 2° tempo.
Nella fase finale dei regolamentari e nei 30 minuti dei supplementari la Baldaccio costruì numerose occasioni da rete, ma non riuscì a trovare la “zampata” giusta per aggiudicarsi la sfida (clamorosa la parata di Cipolloni su Quadroni ad esempio). Il 2-2 diventò così risultato definitivo e per l’assegnazione del prestigioso trofeo furono necessari i calci di rigore. Un’autentica girandola di emozioni che i tifosi biancoverdi non potranno mai dimenticare. Primo tiro dagli undici metri per il Roselle con gol realizzato da Nieto. Stesso esito per il penalty calciato da Quadroni, poi la traversa colpita da Raito e il vantaggio biancoverde dovuto alla rete di Angiolucci. Al gol di Vento per i grossetani seguì l’errore di Rosati (respinta di Cipolloni), ma la parità durò pochissimo dato che Saloni colpì il palo, mentre D’Urso fece appieno il proprio dovere realizzando un gol fondamentale. Cosimi si presentò sul dischetto nell’ultimo turno di battuta, con l’obiettivo di concedere una speranza al Roselle, ma Giovagnoli chiuse la saracinesca respingendo la conclusione e ufficializzando il trionfo biancoverde (5-4 il punteggio finale). La Baldaccio aveva vinto la Coppa Italia di Eccellenza Toscana per la prima volta nella sua storia, un trionfo meritato e prestigioso che fu festeggiato pochi minuti dopo con la consegna del trofeo ai biancoverdi capitanati da Rosati!
Le immagini dei rigori e dell’assegnazione della Coppa:
La memorabile stagione della compagine anghiarese (premiata tra l’altro dall’Amministrazione Comunale) proseguì anche nella fase nazionale della Coppa Italia di Eccellenza. Il 22 febbraio la Baldaccio perse 2-0 al Romeo Neri contro il favoritissimo Rimini (gol di Guiebre e Arlotti), ma nel confronto di ritorno, giocato il 1° marzo al Saverio Zanchi, ribaltò il risultato segnando nei tempi regolamentari con D’Urso (28’) e Ruggeri (78’) e aggiudicandosi la gara ancora ai rigori: decisivi i gol dagli 11 metri di Andreoli, Castellone, Poponcini e Quadroni, mentre gli errori commessi dai romagnoli Arlotti e Scotti resero inutile il penalty sbagliato da D’Urso. La Baldaccio fu eliminata nei quarti di finale della competizione nazionale per mano del Villabiagio (0-0 al Saverio Zanchi all’andata e 3-2 per gli umbri al ritorno con i gol biancoverdi di Quadroni e Bruni) e fu assoluta protagonista anche in campionato con il 2° posto nella regular season (alle spalle della corazzata Montevarchi) e con il raggiungimento della finale play off (persa con lo Zenith Audax in campo neutro).
La stagione 2016-2017 occupa un posto speciale nella storia della Baldaccio Bruni Anghiari e la Coppa Italia di Eccellenza Toscana alzata al cielo nel tardo pomeriggio di quell’11 gennaio rappresenta uno dei momenti topici di un’avventura indelebile.
“È uno dei successi più importanti che ho ottenuto nella mia carriera da allenatore – ha spiegato l’allora tecnico biancoverde Andrea Benedetti, oggi sulla panchina del Foiano – ed è senza ombra di dubbio un ricordo bellissimo, che porterò sempre dentro di me. Fu una gioia indescrivibile per noi della squadra, per la società, per i tifosi e per Anghiari. A inizio stagione vincere la Coppa non era un obiettivo, ma andando avanti cominciammo a crederci e arrivammo a giocarci la finale contro il Roselle, una formazione forte e ambiziosa che aveva in organico calciatori di categoria superiore. Forse come qualità tecniche potevano avere anche qualcosa in più di noi, ma disputammo una splendida prestazione e viste le tante occasioni da gol costruite potevamo vincere la sfida prima dei calci di rigore. Trionfo meritato e giusto premio per una squadra che non mollava mai e che sapeva esaltarsi man mano che il coefficiente di difficoltà si alzava. Pochi mesi prima avevamo ottenuto la salvezza ai play out con il Maliseti Tobbianese, sfida soffertissima e determinante in un percorso di crescita che ci portò a vivere una stagione superlativa: il trionfo in Coppa, lo storico successo in casa con il Rimini nella fase nazionale ribaltando il ko dell’andata, il 2° posto in campionato e la finale nei play off di Eccellenza. Un cammino meraviglioso in cui il successo di Coppa con il Roselle rappresentò il momento più intenso. Le emozioni della partita, l’adrenalina dei calci di rigore, l’esplosione di gioia alla decisiva parata di Giovagnoli e nel corso della premiazione, la condivisione di quel trionfo con gli altri membri dello staff, con i giocatori, i dirigenti e i tifosi presenti allo stadio. Ricordi indelebili per me e per tutti noi, anche perché mai la società anghiarese era arrivata a vincere un trofeo così importante nella sua storia. Se ci riuscimmo fu grazie al fondamentale lavoro di tutti coloro che gravitavano attorno al mondo Baldaccio e quello spirito fu a mio avviso la nostra arma in più”.