Nel secondo appuntamento dedicato alle imprese calcistiche compiute dalle formazioni del nostro territorio le lancette tornano indietro di quasi 15 anni, riportandoci alla mente ciò che accadde nel pomeriggio di quella indimenticabile domenica del campionato 2006-2007. Era il 27 maggio e il Sansepolcro si giocava al Buitoni la permanenza in Serie D nel play out di ritorno contro la Sestese, sfida che valeva un’intera stagione. La squadra biturgense andò sotto per 3-1 ed era a un passo dalla retrocessione, ma nei minuti finali ebbe la forza di reagire e di ribaltare clamorosamente le sorti del match, proprio quando tutto sembrava ormai perduto. Il gol segnato in pieno recupero da Pazzaglia permise al Sansepolcro di vincere 4-3 e di ribellarsi a un destino che pareva scritto, in una stagione quanto mai complicata. Una gara dai due volti, un’impresa rimasta negli annali, un risultato che nel calcio evoca, nella mente e nel cuore degli appassionati, la magia dell’imponderabile. Sansepolcro-Sestese del 2007 non è ovviamente paragonabile all’Italia-Germania dei Mondiali di Messico 1970 (la “Partita del Secolo”), ma è e resterà per sempre nella storia calcistica di una città e della Serie D. Ecco come si arrivò a quel 27 maggio e cosa accadde in quel memorabile pomeriggio.
I bianconeri, guidati in panchina da Marco Schenardi, chiusero il campionato (vinto dal Viareggio con 75 punti e 10 lunghezze di vantaggio rispetto al Figline) al sestultimo posto, collezionando nei 34 match disputati 40 punti (10 successi, 10 pareggi e 14 sconfitte, con 36 gol realizzati e 34 subiti). I bianconeri giunsero a 1 punto di distacco da Orvietana ed Armando Picchi, mancando la salvezza diretta per un soffio. La permanenza in categoria era quindi vincolata a quel play out che il team di Schenardi affrontava con il miglior piazzamento in classifica rispetto alla Sestese (giunta terzultima a quota 36). La partita di andata, disputata la settimana precedente in terra fiorentina, era terminata 1-0 per i padroni di casa, risultato che aveva lasciato aperta ogni possibilità. Tutto si sarebbe deciso in 90 minuti, dato che per regolamento non erano ancora previsti i tempi supplementari. A parità di risultato si sarebbe salvata la squadra meglio classificata. Il Sansepolcro per mantenere la categoria era quindi obbligato a vincere, con qualsiasi punteggio.
L’atmosfera era elettrica e sugli spalti del Buitoni il pubblico era quello delle grandi occasioni, con più di 1.000 spettatori presenti, molti dei quali ovviamente a sostenere la compagine biturgense. Questa la formazione mandata in campo da Schenardi per il match che valeva un’intera stagione: Pellegrini in porta, Ibojo, Iozzia, Pazzaglia e Volpi in difesa, Venturini, Bruni e Morvidoni nella zona nevralgica, Calderini, Ceccagnoli ed Essoussi in attacco. Gli ospiti passarono in vantaggio al 20’ capitalizzando lo sfortunato autogol di Morvidoni sul corner calciato da Minieri e raddoppiarono al 32’ con Fabbri, abile a battere Pellegrini in uscita dopo il tocco smarcante del solito Minieri. Incontro che sembrava senza storia, con la Sestese capace di dettar legge e di colpire con un uno-due micidiale. La reazione del Sansepolcro, spinto dai tifosi, arrivò 2 minuti più tardi grazie al colpo di testa di Calderini sul pennellato cross di Venturini. Allo scadere del 1° tempo altra chance per il pareggio sfumata di un soffio e all’intervallo Sestese avanti 2-1. Sembrava il viatico per una ripresa a tinte bianconere, ma al 5’ del 2° tempo Fabbri realizzò il gol del 3-1 vincendo un duello tutto fisico con Iozzia e battendo Pellegrini (bravo a respingere in un primo momento, ma superato nel successivo tap-in). Il nuovo doppio vantaggio sembrava mettere la parola fine alle speranze di salvezza dei biturgensi che però alzarono ritmo e baricentro chiudendo i rivali nella propria trequarti e costruendo occasioni da gol in rapida successione. Ceccagnoli, Venturini ed Essoussi andarono vicini al bersaglio grosso, ma fu il neo entrato Ganjè a ridare speranza al Sansepolcro quando mancavano 19 minuti al 90’. Il team di Schenardi era rientrato in partita e continuò ad attaccare con veemenza raggiungendo il meritato 3-3 all’85’ con il cross calibrato del sempre abilissimo Venturini trasformato in rete dalla deviazione di Morvidoni. La Sestese era ormai sulle gambe, il Sansepolcro invece moltiplicò le forze viaggiando sulle ali dell’entusiasmo e cercando il gol-salvezza anche grazie allo scatenato pubblico del Buitoni, ormai in assoluta “trance agonistica” e a tutti gli effetti 12° uomo in campo. Il tempo stava quasi per terminare, ma i bianconeri gettarono il cuore oltre l’ostacolo e al 92’ circa guadagnarono un corner. Era l’ultima opportunità, il momento decisivo. I difensori centrali salirono come sempre in area per tentare il colpo vincente e Massimo Pazzaglia, appostato sul secondo palo, si fece trovare pronto al tocco decisivo sulla parabola disegnata da Ceccagnoli. Il pallone era terminato in rete e la squadra bianconera era riuscita nell’incredibile rimonta. Era accaduto davvero e il Buitoni “esplose” di gioia facendo da contorno alla giustificata esultanza che si verificò nel rettangolo di gioco. Il Sansepolcro era salvo e aveva scritto una pagina indimenticabile della sua storia sportiva.
“Ricordo benissimo quell’incredibile gara e ovviamente anche la rete del 4-3 che segnai – racconta Massimo Pazzaglia – in pieno recupero. C’era un calcio d’angolo a nostro favore e per conquistare la salvezza dovevamo assolutamente vincere, completando una rimonta che pochi minuti prima era quasi impossibile. Iozzia doveva tagliare sul primo palo e io andare verso il secondo. La palla arrivò proprio dove mi ero piazzato e io d’istinto trovai con il sinistro la zampata decisiva. Fu un momento magico, indescrivibile, che ci permise di centrare la salvezza proprio all’ultimo istante e di riscattare un’annata davvero travagliata. Provai una gioia enorme, condivisa con i miei compagni, il mister, lo staff, i dirigenti e con i nostri splendidi tifosi. Ancora oggi, ogni volta che ci ripenso, rivivo la stessa emozione. La domenica notte avevo dentro così tanta adrenalina che non riuscì a chiudere occhio. Il calcio è imprevedibile e quella sfida palpitante ne fu la testimonianza. Al 70’ sembravamo spacciati, ma non ci arrendemmo e i fatti ci dettero ragione. È uno dei ricordi più belli di tutta la mia carriera calcistica e, nonostante siano passati tanti anni, quella giornata è ancora ben scolpita nella mia testa. Avevo lasciato Sansepolcro per andare a Spoleto, poi nel dicembre del 2006 il direttore Ivano Becci mi richiamò e fui ben felice di tornare a indossare la prestigiosa maglia bianconera. Non riuscimmo a conquistare la salvezza diretta, ma la vittoria nel play out con la Sestese ripagò i nostri sforzi e fu davvero sensazionale. Ero uno dei calciatori più esperti in rosa e cercai di trasmettere ai compagni più giovani la mia voglia di lottare per raggiungere l’obiettivo. Non fu però soltanto merito mio e di quel gol – conclude Pazzaglia, che è rimasto nel mondo del calcio giovanile – ma di tutto il gruppo. Realizzammo un’impresa di cui ancora oggi si parla e siamo orgogliosi di come andò”.