Alessandro Rivi: “Coalizione Cornioli limitata dall’invadenza del sindaco”

L’esponente della Lega: “Mancanza di visione unitaria con gli altri sindaci. Regionali? Il mio ruolo sarà deciso a tempo debito”

Il rapporto con l’amministrazione Cornioli, l’esperienza amministrativa in provincia, la sfida imminente delle regionali. Questi ed altri temi sono stati affrontati da TeverePost nel corso della conversazione con Alessandro Rivi, esponente biturgense della Lega e consigliere di opposizione.

Partiamo dalla polemica politica più recente: cos’è successo con le case popolari?

Come noto abbiamo fatto un percorso consiliare unitario facendo un tavolo per il sociale nel quale il mondo del volontariato ha enfatizzato l’emergenza abitativa che il Covid ha posto sotto i riflettori. È stata quindi percepita dall’amministrazione e dall’assessore Vannini una forte necessità di istituire un nuovo bando per le case popolari. L’ufficio preposto, gestito da un unico dipendente a tempo parziale, riscontrava tuttavia una serie di difficoltà di tipo organizzativo, essendo già oberato con tante altre cose da fare. È importante quindi, vista anche la graduatoria ormai datata, accelerare il lavoro, soprattutto se si pensa che ad Arezzo nel dicembre 2019 è uscito il bando dopo un solo mese dalla diffusione delle linee guida. Questo vuole essere più uno stimolo che una critica.

In questi anni sei stato forse tra i consiglieri che meglio hanno saputo dialogare con giunta e maggioranza. Confermi?

Il rapporto con la giunta e con la maggioranza consiliare è stato un po’ altalenante, ma non sempre negativo, tanto che alcune delle nostre proposte sono state ascoltate, come ad esempio la mozione sull’accattonaggio molesto ed altri atti che hanno avuto voto favorevole nel corso dei quattro anni. Credo che da un lato ci sia un atteggiamento della Lega che si pone in modo costruttivo e dall’altra anche una parte di maggioranza che ha visto un qualcosa di positivo in queste proposte. In generale devo dire che con la giunta non ci sono rapporti conflittuali. L’aspetto più criticabile riguarda forse l’approccio impulsivo e personalistico del sindaco in molte questioni nelle quali le opposizioni difficilmente ottengono spazio. Sulla parte consiliare non posso dare un giudizio univoco: molte volte una certa parte di maggioranza ha mostrato un atteggiamento molto più rispettoso del patto civico rispetto ad altre più legate ad ideologie e preconcetti che a mio avviso non rispecchiano bene lo spirito trasversale della coalizione.

Qual è stato l’errore più grande dell’amministrazione? E del sindaco Cornioli?

Nel caso specifico del sindaco, a mio parere, il suo errore più grave è sicuramente stato quello di non frenare la sua impulsività politica nei rapporti con gli altri sindaci della vallata. Ho notato che nel tempo, soprattutto nell’ultimo biennio, il suo rapporto politico con i colleghi è peggiorato sotto diversi aspetti. La Valtiberina non si è mostrata unita e non ha lavorato come ‘unione’ dei Comuni nel vero senso della parola, e questo a mio avviso vede in Mauro Cornioli delle responsabilità importanti. Invece nei confronti della Regione, rispetto ai primi anni di mandato, da parte sua ho notato un notevole ammorbidimento accompagnato da tanti, troppi grazie verso coloro che tanto ci hanno tolto e poco ci hanno dato.

Elaborando un giudizio complessivo sull’amministrazione, penso che a Sansepolcro non ci sia stata la svolta tanto annunciata in campagna elettorale, e forse sta proprio qui il principale errore della maggioranza, perché le aspettative create erano davvero altissime. La verità è che, salvo alcune cose, potrebbero tranquillamente presentarsi alle prossime elezioni con lo stesso programma elettorale di quattro anni fa. La svolta economica non c’è stata, in alcuni ambiti come il turismo non si è stati in grado di elaborare strategie a lungo termine. Ci è voluto il Covid, infine, per far capire che serviva un piano di lavoro condiviso con le minoranze.

Dal novembre 2018 fai parte del Consiglio provinciale. Come giudichi l’attuale assetto di questo ente?

Un’esperienza bellissima e impegnativa. In questa assise faccio parte della maggioranza e ricopro la delega alla pubblica istruzione, un ramo amministrativo importante. Mi sono trovato bene con un’ottima squadra e un’ottima presidente e devo dire che l’ente provinciale ha saputo cambiare passo anche oltre le mie aspettative iniziali. Abbiamo una presidente determinata che ha dato una svolta al modo di fare politica della Provincia, non solo con l’attività locale: Chiassai è vicepresidente dell’Unione nazionale Province Italiane e responsabile nazionale per l’edilizia scolastica. Per la prima volta la provincia di Arezzo conta qualcosa nei tavoli nazionali. Fin dall’inizio ci siamo definiti ‘casa dei comuni’ e siamo a disposizione di tutte le amministrazioni. L’esperienza mi sta dando tanto, nonostante la situazione attuale enfatizzi il grosso errore della legge Delrio che ha lasciato questo Ente nel limbo da un punto di vista istituzionale e finanziario. Purtroppo nei prossimi mesi, anche se ottenessimo il massimo dei fondi, ci troveremo in difficoltà nel sostenere attività importanti come il rientro dei ragazzi a scuola.

Da qualche settimana stai facendo molta promozione sui social in vista delle regionali. Sarai tu il candidato aretino di riferimento per la Lega?

Rispondere adesso è assolutamente prematuro. Non siamo ancora nella fase in cui sono state composte le liste. La cosa più importante, adesso, è quello di comunicare per vincere in Toscana. La nostra candidata Susanna Ceccardi è stata ufficializzata da poco, e la mia attività di carattere comunicativo è volta ad enfatizzare le tante cose sbagliate fatte dal Pd toscano per vincere in Regione. Sono al servizio della cittadinanza, della Valtiberina e della provincia, poi ci sarà un apparato all’interno del nostro partito dove si stabiliranno le varie strategie. Il ruolo più opportuno per la mia figura sarà deciso a tempo debito.

A un anno dalle amministrative, qual è la situazione del centrodestra a Sansepolcro?

Sono stati fatti passi avanti importanti rispetto a quattro anni fa, quando la geopolitica biturgense era cambiata notevolmente. La variabile Cornioli, in maniera molto furba, ha saputo attingere da un centrodestra acerbo e non pronto ad affrontare la sfida delle comunali. Nella legislatura precedente la Lega non aveva alcun esponente in Consiglio. Oggi siamo molto presenti all’interno del dibattito politico, con una struttura precisa e un nutrito gruppo di giovani. Riguardo alle altre forze, con Tonino Giunti di Forza Italia c’è stato un rapporto di collaborazione continuo in sede consiliare, poi ci sono altre realtà civiche come la nuova di Roberto Neri e la lista di Giuseppe Pincardini con le quali vorremmo dialogare. In quattro anni sono cambiate molte cose e vedo un clima molto diverso, ma dovremo vedere come muterà la situazione politica a Sansepolcro. La data chiave sarà quella di settembre, quando le urne regionali e le scelte del sindaco Cornioli potranno darci degli input importanti. Il centrodestra dovrà farsi trovare pronto, con una visione dinamica, aperta al dialogo e capace di reperire le energie che vengono dal mondo civico.

Secondo te Mauro Cornioli potrà ancora contare sul sostegno dell’attuale coalizione in caso di una nuova candidatura?

Una domanda difficile, alla quale posso rispondere con delle semplici sensazioni. Il sindaco si è dimostrato politicamente molto invadente. La sua comunicazione durante l’emergenza Covid, tanto per fare un esempio recente, è stata eccessivamente personalistica, anche a discapito degli assessori e dei gruppi consiliari, e tutto ciò è stato forse poco rispettoso. Non so dire se le attuali forze continueranno a sostenere il sindaco, ma credo che l’affiatamento e l’entusiasmo della coalizione non sia lo stesso di quattro anni fa quando si è presentata alle elezioni. La sensazione è che una parte di loro abbia vissuto male i limiti dettati dal sindaco e dalla sua visione politica.

Se ti proponessero di candidarti a sindaco cosa risponderesti?

È una valutazione che dovrei fare a tempo debito perché ci sono tante variabili politiche e personali. Credo che una candidatura a sindaco sia una delle esperienze più belle e gratificanti che ad una persona possano capitare e proprio per questo deve essere una scelta che devi ponderare bene e che devi valutare a tempo debiuto. Al momento quindi non saprei cosa rispondere, sarebbe una valutazione che andrebbe fatta analizzando uno scenario che da qui ai prossimi mesi può mutare notevolmente. In ambito generale sarò sempre disponibile per Sansepolcro e la Valtiberina, non solo per una sfida del genere.

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