A settembre niente ‘Tappeto dei ricordi’, Vania Raspini: “Amarezza, ma contiamo di recuperare quanto prima”

Negata l'autorizzazione per motivi di sicurezza. Il commento su Errevutì dell'organizzatrice del progetto

Vania Raspini in collegamento su Errevutì

Il Tappeto dei ricordi, il progetto promosso all’inizio del periodo di chiusura dovuto all’emergenza Covid da Vania Raspini, con cui avevamo fatto una lunga chiacchierata nei giorni scorsi, subisce un inatteso stop per motivi di sicurezza. In questi mesi circa 500 persone, in gran parte donne della Valtiberina, si sono armate di uncinetto e altri strumenti e hanno dato il loro contributo a completare il lunghissimo manufatto, le cui parti dovevano essere unite e distese da Porta Romana a Porta Fiorentina, per ben 700 metri, ai primi di settembre. Ma dopo gli incontri con le autorità per definire le modalità organizzative dell’iniziativa è arrivata la doccia fredda. La stessa Raspini lo ha spiegato ad Antonello Antonelli questa mattina in diretta su Errevutì: “Ci è stato comunicato che né il Comandante dei Vigili urbani né il Responsabile del piano di sicurezza potevano firmare questo piano perché c’è un Decreto del 7 agosto in base al quale questo tipo di eventi non può essere effettuato”. A nulla sono valse le proposte degli organizzatori di allestire un servizio di sorveglianza per snellire i flussi o di stendere il tappeto anticipatamente nel pomeriggio per ridurre la folla all’inaugurazione.

“C’è amarezza perché dopo averlo lavorato tanto, con tutta la fatica che è stata fatta da tutte queste persone, sinceramente pensavo che fosse arrivato il momento che il tappeto potesse essere visto e goduto”, ha detto Vania Raspini, che ha sottolineato che “vederlo tutto insieme sarà una grande emozione per quanto risulterà bello. Se questo non è possibile adesso, mi auguro comunque che non finisca qua e che prima o poi capiti l’occasione di poterlo stendere, a questo punto spero a marzo”.

Raspini ha colto l’occasione per annunciare che sono in programma nuove iniziative e per rilanciare la proposta di ottenere una sede per l’associazione in procinto di nascere sulla scorta del progetto: “Aiutateci a far sì che ci trovino una sede, abbiamo bisogno di un punto d’incontro dove le donne possano incontrarsi e fare dei lavori a scopo di beneficienza, dove si possa trasmettere un’arte che è quella dell’uncinetto, del macramè, del ricamo. E anche dove mettere il nostro tappeto!”

Exit mobile version