La storia del Partito Democratico è stata caratterizzata da diverse scissioni. Una in particolare si è consumata tutta a livello locale, quando nel gennaio 2011 un vasto gruppo, prevalentemente di giovani dirigenti del PD cittadino, abbandonò Via Agio Torto per dare vita al movimento dei Democratici per Cambiare. Questa separazione non si è mai ricomposta e ha portato dapprima i DPC all’opposizione della Giunta Frullani a guida PD e poi il PD all’opposizione della Giunta Cornioli, sostenuta invece dai Democratici per Cambiare.
Altre scissioni sono avvenute a livello nazionale. Tra queste, Articolo 1 abbandonò nel 2017 il PD da sinistra, in contrasto con la linea del partito allora a guida renziana, e viceversa la nascita di Italia Viva, nel 2019, ha segnato l’addio proprio di Renzi a un PD di cui aveva perso il controllo. PD, Italia Viva e Articolo 1 fanno comunque tutte e tre parte della coalizione a sostegno del renziano Giani in vista delle elezioni regionali toscane, così come restano insieme in appoggio all’attuale Governo nazionale. La cronaca politica quotidiana ci mostra però come le fortissime frizioni in particolare tra l’ex Presidente del Consiglio e il Partito Democratico rendano l’equilibrio particolarmente precario.
Queste scissioni si sono riflesse anche a Sansepolcro, dove però le ragioni della separazione sono arrivate più attutite. Non è quindi un caso che questa mattina PD, Articolo 1 e Italia Viva abbiano presentato un documento unitario, un “comune progetto politico per la ripartenza”, come lo definiscono in una nota, che oltre a contenere una serie di proposte per il rilancio dopo il lockdown sembra essere la base per un percorso destinato a guidare verso le elezioni amministrative della prossima primavera. D’altra parte, a un anno esatto dalla scadenza della legislatura e nonostante tutti gli sconvolgimenti dati dal Covid, i tempi sono decisamente maturi per iniziare a prepararsi all’appuntamento elettorale. I temi centrali che mettono in evidenza le tre forze politiche sono “lotta alle disuguaglianze che rischiano in un momento di crisi come questo di essere ancora più profonde; sviluppo sostenibile per creare benessere per l’uomo e per l’ambiente; cultura come motore di pensiero e di crescita; e ricomposizione del tessuto sociale improntata alla solidarietà e alla protezione dei più fragili”. Il tutto come base di lavoro di un tavolo “aperto alla partecipazione di partiti, associazioni, singoli che vogliano dare un contributo di idee per superare la profonda crisi che ha investito la nostra comunità”.
L’obiettivo dichiarato, in definitiva, è quello di “ripartire dai contenuti, dai programmi e dai valori” per “ricostruire un centro-sinistra” che sia “in grado di arginare la demagogia e il populismo che animano la destra e il personalismo unito all’improvvisazione che hanno caratterizzato il civismo dell’amministrazione a guida Cornioli”.