A Pieve un patto per la lettura: “Valore sociale da sostenere”

L'amministrazione comunale della Città del Diario investe sulla crescita culturale attivando un tavolo di coordinamento tra istituzioni e mondo associativo.

“Individuare nella lettura una risorsa strategica su cui investire e un valore sociale da sostenere”. Con questo obiettivo, lo scorso 25 marzo, il Comune di Pieve Santo ha stipulato un ‘patto per la lettura’ aprendo un tavolo di coordinamento e monitoraggio con diversi soggetti locali in rappresentanza dei vari ambiti della filiera del libro.

A darne comunicazione è stata la stessa amministrazione comunale pievana attraverso una nota stampa diffusa dall’assessore alla cultura Luca Gradi. “Il patto per la lettura firmato a Pieve si prefigge di ridare valore all’atto di leggere come momento essenziale per la costruzione di una nuova idea di cittadinanza – si legge nella nota – In particolare punta a riconoscere l’accesso alla lettura quale diritto di tutti, a rendere la pratica della lettura un’abitudine sociale diffusa e allinearsi così ai paesi che, attraverso il leggere, promuovono l’apprendimento permanente dei cittadini.”

Le finalità dell’iniziativa saranno perseguite “attraverso la creazione di una rete territoriale strutturata, fondata su un’alleanza di scopo che riceve il suggello dell’ufficialità grazie alla sottoscrizione di un documento di indirizzo da parte di tutti i soggetti coinvolti”. Tra questi ultimi vi sono l’Istituto Omnicomprensivo Fanfani-Camaiti, l’Associazione Librifattiamano, la Biblioteca Privata Pannilunghi- Fontana, il Centro Studi Storici e Ricerche Archeologiche, L’Archivio Diaristico Nazionale, La Proloco di Pieve Santo Stefano, La Filarmonica “Ermanno Brazzini”, il Coro Altotiberino, l’Associazione Micologica Bresadola di Pieve Santo Stefano, il Centro di Documentazione Storica della Civiltà Contadina.

Nel 2019 il numero di lettori di almeno un libro all’anno per motivi non scolastici è risultato il 40% della popolazione con più di 6 anni di età. A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%). La quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani tra gli 11 e i 17 anni, ma cala la quota di lettori nella fascia tra i 25 e i 44 anni con un -25,4%.

“Questa situazione di crisi del libro e della lettura impone, a partire dalle istituzioni pubbliche, un impegno forte e deciso nei confronti della promozione della lettura da parte di tutto il tessuto sociale – conclude la nota del Comune – Un patto locale per la lettura nasce proprio per questo, per unire gli sforzi, i mezzi e le iniziative per favorire l’aumento degli indici di lettura e investire così sulla crescita culturale dell’individuo e della società, passaggio indispensabile per favorire l’innovazione e lo sviluppo economico e sociale del nostro paese.”

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