Da oggi, sabato 30 ottobre, al 9 gennaio 2022 la Pinacoteca comunale tifernate ospiterà la mostra “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo”, programmata inizialmente nel 2020 per celebrare il cinquecentenario della morte del famoso artista, ma rinviata più volte a causa dell’incertezza del periodo pandemico. La mostra, promossa dal Comitato regionale umbro per le celebrazioni raffaellesche gode di un contributo pubblico statale erogato dal Ministero della Cultura (MiC) ed è stata approvata dal Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio. Un’importante vetrina per Città di Castello e per l’intero territorio circostante: l’allestimento, curato dalla professoressa Laura Teza e la dottoressa Marica Mercalli, è stato pensato e ragionato con lo scopo primario di dar visibilità alle opere di quel Raffaello che, giovanissimo, debuttò come grande artista proprio a Città di Castello.
La mostra vuole ricostruire le esperienze che il giovanissimo artista visse in territorio tifernate, un ambiente ricchissimo di stimoli culturali data anche la presenza in città di un altro grande dell’arte, Luca Signorelli. Proprio in una delle sale della Pinacoteca, per la prima volta, Raffaello e Signorelli si troveranno “faccia a faccia”, posti simbolicamente uno di fianco all’altro. Il Gonfalone della Santissima Trinità e il Martirio di San Sebastiano insieme nella stessa stanza, allestimento che diventerà permanente dando vita ad un nuovo percorso del museo al quale, d’ora in poi, si potrà accedere esclusivamente dall’ingresso originario che si affaccia in Piazza delle Tabacchine, offrendo così ai visitatori la possibilità di godere del suggestivo giardino all’italiana e della facciata di Palazzo Vitelli affrescata su disegno di Giorgio Vasari.
“Se siamo qui oggi a presentare questa importante iniziativa lo dobbiamo sicuramente al contributo dei tanti protagonisti e delle tante eccellenze che hanno dato un apporto fondamentale” dichiara il sindaco Luca Secondi. “Ci tengo a sottolineare che questa mostra si lega ad un tema importante, quello della resilienza, tema che ha carattere nazionale: la resilienza la dimostriamo con la capacità di non aver mollato, con la volontà di portare avanti quello che è un nostro patrimonio culturale. Il merito di questa realizzazione va a tanti, parlo degli organi istituzionali, del Ministero, della Regione Umbria e dei tanti privati. Voglio ringraziare soprattutto Luciano Bacchetta e Vincenzo Tofanelli che hanno creduto fortemente a questa mostra, che è sempre stato tema prioritario in consiglio comunale. Grandi protagoniste sono state sicuramente le curatrici scientifiche che sono andate oltre la fase organizzativa, mettendo grande attenzione e tenacia in tutto il percorso”.
Il Gonfalone, unica opera mobile del maestro rimasta in Umbria e da poco sottoposta a restauro da parte dell’Istituto Centrale del Restauro (ICR), sarà il cuore pulsante della mostra. Saranno esposti, fra le altre opere, i dipinti l’Eterno e la Vergine conservati al Museo nazionale di Capodimonte e la testa di Angelo conservato alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. La tavola con l’Incoronazione di San Nicola da Tolentino, danneggiato durante il terremoto del 1789, sarà presentata attraverso una ricostruzione virtuale che diventerà istallazione permanente nella Pianacoteca. Chiuderà il percorso la riproduzione fedele dello Sposalizio della Vergine ad opera della Bottega Artigiana Tifernate dei fratelli Lazzari. Per visitare la mostra è consigliata la prenotazione scrivendo a cultura@ilpoliedro.org o telefonando allo 0758554202.