Con il pareggio a reti inviolate di ieri pomeriggio al Buitoni, il Sansepolcro e il Castiglione del Lago si sono eliminate a vicenda dalla Coppa Italia Eccellenza concedendo il passaggio del turno al Lama, terza in comodo del mini girone.
Un risultato che lascia l’amaro in bocca ai ragazzi di Mezzanotti, complici alcune decisioni arbitrali discutibili che andremo ad approfondire più avanti, ai quali tuttavia va il merito di aver sempre lottato con convinzione su ogni pallone, producendo un buon gioco e concedendo solo un paio di occasioni ad un avversario di indubbia caratura.
Nella speranza che le cose possano sistemarsi già domenica nel primo match di campionato contro il Gualdo Casacastalda, riproponiamo la nostra la top ten con le 10 cose che sicuramente ricorderemo della partita di ieri del Borgo.
- Il Buitoni è bellissimo e vederlo deserto mette tanta malinconia. L’allenatore del Castiglione, a fine partita, si è detto felice di aver giocato in uno stadio ‘vero’.
- Rispetto alla partita con il Lama si sono visti miglioramenti importanti soprattutto sul piano del gioco. La grinta e la voglia di fare bene dei ragazzi, invece, non sono mai mancate.
- Serve un po’ più di lucidità nella fase finale dell’azione. Tra primo e secondo tempo sono state create almeno 4-5 occasioni importanti, ma se non si conclude l’opera poi si rischia la doccia fredda.
- La doccia fredda è arrivata due volte. E non a causa degli avversari.
- Il rigore – con annessa espulsione del portiere – negato nel primo tempo al Borgo è di quelli delle dimensioni “diciamo tipo Rocco Siffredi” (cit. Elio e le Storie Tese). Errore da matita blu, rossa, fucsia o qualsiasi altro colore dello spettro visibile.
- Contro ogni pronostico, Mezzanotti non è stato espulso.
- Il classe 2001 Francesco Losavio è un giocatore davvero interessante che sta crescendo partita dopo partita.
- Il cartellino rosso al buon Beers, se possibile, è un qualcosa di ancor più fantasioso del rigore non concesso nel primo tempo. Decisione più incomprensibile di Delneri quando parla.
- Quando allo stadio c’è poca gente, le espressioni colorite dagli spalti si sentono molto più nitidamente, e questo è ovviamente bellissimo.
- Nonostante tutto, la squadra sta rendendo onore a una maglia che proprio quest’anno compie un secolo di vita. Il lavoro paga sempre, e con questa mentalità anche la sfiga prima o poi cambierà rotta.