Andrea Mencaroni, anghiarese, dipendente di Trenitalia, ha ricoperto la carica di assessore a lavori pubblici, ambiente e pubblica istruzione nel comune di Monterchi. Attualmente esponente di Italia Viva, è stato intervistato da TeverePost in merito alla sua candidatura alle elezioni regionali nella lista che unisce il partito fondato da Renzi e +Europa.
Perché la scelta di candidarsi alle elezioni regionali?
Mi sono candidato perché credo che i cittadini che hanno tempo a disposizione e passione politica e che hanno voglia di rappresentare le istanze della propria gente si debbano per prima cosa mettere in ascolto e successivamente in cammino. Dopo una prima fase di ascolto ho quindi deciso di mettermi in cammino per la mia provincia e per la mia Valtiberina, che è assente da sempre dal governo regionale. Con questa candidatura vorrei, tra l’altro, invertire la tendenza.
Quali sono i principali tratti comuni all’interno della vostra lista, che lega due forze politiche e candidati indipendenti?
L’Europa ci unisce. Siamo convinti sostenitori di un’Europa diversa che favorisca maggiore integrazione e con poteri che gli Stati nazionali siano pronti a delegare. C’è voluto il Covid per avere il primo debito comune e credo che il recovery fund sia il primo passo per costruire l’unità dell’Europa. Questo è indubbiamente fastidioso per altri attori internazionali. L’Europa che vogliamo è diversa da quella di oggi: la vogliamo più solidale, che richieda meno sacrifici a coloro che lavorano perché i cittadini europei non sono certamente responsabili delle inefficienze dell’attuale sistema Europa.
Qual è il rapporto con il resto della coalizione? E il giudizio sul candidato presidente?
Il rapporto con la coalizione, che si compone complessivamente di sei liste, è retto e motivato dalla volontà di eleggere Giani alla presidenza della Regione Toscana, e questo per evitare di perdere quelle eccellenze che contraddistinguono la nostra Regione. Per fare un confronto con la vicina Umbria, per esempio, durante il Covid ho avuto modo di parlare con molti sindaci di quella regione, sia della Lega che del PD. La Regione Umbria non ha garantito nulla, né tamponi né mascherine. I sindaci si sono dovuti arrangiare, cosa che da noi non è successa.
Ci unisce, dunque, l’idea di una Toscana solidale con i territori di prossimità ma, soprattutto, da parte di Italia Viva e mia come candidato, mi unisce, con altre persone, l’interesse a sostenere la Strategia nazionale delle aree interne che per la Valtiberina rappresenta una concreta possibilità di crescita e sviluppo e che ha bisogno della Regione Toscana per arrivare a compimento.
Giani sarà un ottimo Presidente, ha già pronta una grandissima squadra, ogni comune della Toscana avrà un progetto e tutti assieme faremo una Toscana che governa l’oggi ma sa pensare a un futuro di medio lungo periodo. Giani sarà proprio un Presidente con uno sguardo aperto al futuro.
Quali sono i temi e le possibili azioni che ritiene più importanti per la Valtiberina? Ha già fatto riferimento alla Strategia delle aree interne.
Sì, in termini economici la sottoscrizione dell’APQ (Accordo programma quadro) garantisce alla Valtiberina e al Casentino un importante trasferimento di risorse che saranno per lo più impiegate nel settore sociale e dell’istruzione, senza trascurare i trasporti. Grazie agli strumenti di finanziamento comunitario, quelli cioè che esulano dai trasferimenti della Legge di stabilità, la Regione ha già proceduto – con bandi riservati sul PSR (Piano strutturale regionale) e il FSE (Fondo sociale europeo) – a mettere in campo azioni per i nostri territori. Questa strategia deve essere sostenuta sia dai territori che dalla Regione Toscana, la quale può ambire a “modellizzare” un virtuoso strumento di sviluppo. Altra azione importante è collegata alla viabilità. Grazie a Italia Viva la E78 è stata inserita fra le 50 opere strategiche a procedura velocizzata. Se monitorata, con un po’ di fortuna è ipotizzabile che il tratto fra Olmo e Selci Lama veda la sua realizzazione fra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Questo sarebbe, per la nostra Provincia e per la Valtiberina tutta, un risultato straordinario.
Il nostro territorio esprime quest’anno un numero di candidati superiore alle precedenti occasioni, come valuta questo scenario?
Su questo non commento, non è né positivo né negativo. Quest’anno è successo che in Valtiberina ci siano stati molti candidati e questo, di fatto, faciliterà più i candidati che sono più conosciuti all’interno della Provincia. Certo a volte sarebbe opportuno fare un discorso di vallata.
In base alle percezioni che sta ricevendo in campagna elettorale quale risultato si attende, a livello personale, di lista e di coalizione?
Un ottimo risultato sia per la lista che per la coalizione. E a livello personale mi auguro di essere riuscito a trasmettere alle tante e tante persone che ho incontrato nel cammino di queste settimane la mia idea di riformismo, buongoverno e, soprattutto, la necessità di avere una buona politica dei fatti e della concretezza.