Il tema della gestione del servizio idrico è sempre uno dei più sentiti nel dibattito politico del nostro territorio, almeno a partire dalla privatizzazione datata 1999. Nelle ultime settimane a riportarlo di stretta attualità è stata la mancanza del numero legale in Consiglio regionale sulla proposta di legge per la ripubblicizzazione presentata da Tommaso Fattori di Toscana a Sinistra. L’episodio è ricordato in una nota stampa di ieri da Alessio Antonelli, capogruppo di Insieme Possiamo nel Consiglio comunale di Sansepolcro: “Dopo ben tre anni dalla presentazione – scrive – la proposta è finalmente arrivata in aula, ma Pd e Lega hanno ritenuto di non partecipare al voto. Un comportamento davvero ipocrita, visto che tutti a parole dicono di volere la ripubblicizzazione, ma agiscono sistematicamente al contrario”. Per Antonelli, invece, “la gestione del servizio idrico deve tornare ad essere pubblica, lo dice il buon senso e lo dice un referendum che attende da 9 anni di essere attuato. Ma è purtroppo evidente – conclude – che le forze politiche maggioritarie in Toscana non vogliono produrre questo esito, a dispetto di quella che può essere la volontà dei singoli Comuni e soprattutto dei cittadini ed elettori che si sono espressi chiaramente”.
Alla consultazione del 2011 fa riferimento anche la segretaria del Pd biturgense Chiara Andreini, interpellata sul tema della gestione del servizio idrico da TeverePost: “A suo tempo il Partito Democratico ha sostenuto il referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua, e credo che debba fare i passi necessari per permettere al referendum di avere il suo esito completo. Su questo penso che ci debba essere un impegno importante. Anche questo argomento”, ha puntualizzato, “è oggetto della conferenza programmatica del partito a livello provinciale che si concluderà con la fine di agosto e i cui esiti verranno presentati ai primi di settembre. In quella fase si potranno delineare azioni più concrete”, spiega.
Anche l’altra forza oggetto delle polemiche seguite alla mancata votazione in Consiglio regionale, la Lega, ha espresso la propria posizione al nostro giornale attraverso le parole di Alessandro Rivi, consigliere provinciale e comunale a Sansepolcro nonché candidato alle prossime regionali: “Bisogna capire se chi ha presentato quella proposta avesse più che altro fini politici legati alla propaganda elettorale. Per giungere a una conclusione su un bene comune come l’acqua c’è bisogno di un’ampia riflessione. Un tema di questa importanza va dibattuto, affrontato e condiviso fra le varie forze politiche, non si può ridurre a un’alzata di mano all’ultimo Consiglio regionale”. Rivi ha poi illustrato più in generale il punto di vista del partito sul servizio idrico: “Si potrebbe dire con una battuta che fa acqua da tutte le parti”, commenta: “la gestione non funziona, per prima cosa perché la Regione ha assunto un modello di accentramento che a noi non piace. Vorremmo al contrario garantire un servizio di prossimità, vicino agli utenti. Nel prossimo mandato dovremo fare in modo che ci siano maggiori investimenti, anche per risolvere problemi oggettivi come le perdite in aumento, ma senza gravare sulle tariffe, che sono più alte della media nazionale. Per fare questo dobbiamo creare una nuova visione che superi il solito accentramento, che vediamo anche nella gestione dei rifiuti”.