Nel nuovo appuntamento di Gastronomia Consapevole, Le Centopelli propongono una grande specialità della Valtiberina.
Angela Nocentini, consigliera e socia di lungo corso, ci propone una ricetta tipica della vallata, prevalentemente di Anghiari, ma patrimonio di tutta la vallata. Angela ci presenta infatti i bringoli all’aglione.
Un piatto diverso dai classici bringoli con il sugo finto, ma accompagnato da un condimento che, malgrado la sua apparente semplicità, stupirà tutti per il suo sapore decisamente appetitoso.
Un contributo importante alla preparazione della ricetta, in questo caso specifico, lo ha dato il marito Enzo Chiasserini, altro componente del direttivo dell’associazione: il suo assaggio finale è stato determinante. Ecco le istruzioni per prepararli, assieme agli immancabili consigli di Augusto Tocci.
Ingredienti (per 5 persone)
Per i bringoli:
- 600 gr di farina 0 oppure 450 gr. di farina 0 e 150 gr. di semola
- 300 ml circa di acqua
- 3 cucchiai di olio
- peperoncino q.b.
Per il sugo:
- 3 Spicchi d’aglio
- 600 gr di pomodoro a pezzetti
- ½ bicchiere di vino bianco
- ½ bicchiere di olio
- sale e peperoncini q.b.
Preparazione
Per i bringoli:
In un recipiente mettere la farina più il sale e l’olio.
Aggiungere poco alla volta l’acqua calda ma non bollente.
Lavorare l’impasto per 10 minuti, formare un panetto e far riposare per una mezzoretta circa.
Dopo il riposo dividere l’impasto in pezzetti di circa 60 gr.
Spianare i pezzetti alti ½ cm e dividerlo in strisce di 1 cm dalle quali verranno ricavati spaghetti lunghi circa 40 cm.
Stendere i bringoli sopra farina di semola perché non si attacchino.
Per il sugo:
In una casseruola far scaldare ½ bicchiere di olio e aggiungere l’aglio passato sullo spremi aglio (non deve imbrunire), e 1 peperoncino.
Mettere il vino e far diventare l’aglio una crema ( se necessario aggiungere acqua).
Quando l’aglio è pronto mettere il pomodoro a pezzetti e salare.
Cuocere per circa 20 minuti.
Preparazione finale:
Cuocere i bringoli in abbondante acqua salata, sono pronti quando vengono a galla.
Scolarli e versarli nel sugo. Se necessario aggiungere acqua di cottura.
Il formaggio è facoltativo in quanto non previsto.
I consigli di Augusto Tocci
AGLIO – Pianta aromatica tipica della cucina mediterranea e provenzale. La varietà rosso che il Ministero delle Politiche Agricole ha inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani prende il nome dalla colorazione delle tuniche che rivestono i bulbi. Quello denominato “aglione” si differenzia per le dimensioni ed è molto meno aggressivo.
Scegliamo bene – È coltivato nelle zone della Nubia, ma anche da noi,a Trapani e Sulmona. Quello di grosse dimensioni è tipico della Valdichiana ma oggi coltivato anche da noi. Soprattutto se di provenienza estera, bisogna fare molta attenzione alla sua freschezza.
Pulizia e conservazione – L’aglio è un ortaggio che predilige ambienti bui, freschi e asciutti. Da sempre si legano i bulbi, intrecciando le fronde, per poi appenderli ai soffitti dei magazzini. Non va mai lavato,si utilizza dopo aver asportato la guaina esterna. A volte si usa “in camicia”, in questo caso la pulizia della guaina è d’obbligo.
Proprietà – L’aglio è da sempre ritenuto la panacea per tutte le malattie. Già nel 1800, Pasteur gli riconosceva notevoli proprietà antibiotiche e antibatteriche. Fra le tantissime azioni benefiche per l’organismo che può svolgere, provoca la vasodilatazione delle arteriole e dei capillari, ottima funzione, per chi soffre di ipertensione. Inoltre è un efficace antielmintico contro ascari e oxiuri. La sua essenza solforata stimola la digestione e l’appetito ed espelle i gas intestinali.