Domenica 10 aprile a Città di Castello si è svolto il tradizionale precetto pasquale dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri. Presso la chiesa di Santa Maria Maggiore in tanti hanno preso parte all’importante e sentita cerimonia per i festeggiamenti pasquali accolti dalle parole di Monsignor Domenico Cancian, vescovo della diocesi tifernate.
Si rinnova, così, lo storico appuntamento per l’Associazione Nazionale dei Carabinieri colonnello “Valerio Gildoni” sezione Città di Castello e la compagnia Carabinieri che hanno preso parte alle celebrazioni insieme ai tanti familiari e ai soci del gruppo tifernate. Presenti anche il presidente Mario Menghi, i militari in servizio della compagnia e stazione di Città di Castello guidati dal capitano Giovanni Palermo e dal luogotenente Fabrizio Capalti. Alla Santa messa hanno preso parte anche le sezioni dell’associazione del comprensorio altotiberino insieme ai comandanti e ai militari della stazione.
Da Monsignor Cancian parole di riconoscenza e gratitudine per tutta l’arma e il lavoro svolto quotidianamente a servizio e a presidio dell’intera cittadinanza. Il vescovo della diocesi tifernate ha celebrato la Santa messa in suffragio dei militari scomparsi, ricordando in particolar modo il colonnello Valerio Gildoni, il maresciallo Daniele Casini e l’appuntato Donato Fezzuoglio.
In rappresentanza delle istituzioni hanno preso parte alle celebrazioni di domenica anche i consiglieri regionali Michele Bettarelli, Manuela Puletti e Valerio Mancini, i consiglieri comunali Andrea Lignani Marchesani e Claudio Serafini, l’assessore al turismo Letizia Guerri e l’assessore alla sicurezza Rodolfo Braccalenti che ha espresso parole di apprezzamento per il servizio svolto dal tutta l’arma: “quello con l’arma dei carabinieri è un legame forte che interpretiamo a nome di tutta la comunità esprimendo sincera gratitudine e grande apprezzamento per il servizio serio e generoso che ogni giorno contribuisce a far sentire più sicuri i nostri cittadini, unitamente a tutte le altre forze dell’ordine”.