Prende servizio questa mattina il nuovo direttore del distretto socio-sanitario della Valtiberina Giampiero Luatti. Nominato nei giorni scorsi dalla direzione della Usl Toscana sud est, guiderà la riorganizzazione dei servizi territoriali all’indomani della riacquisita autonomia della vallata, precedentemente accorpata in un’unica zona con Arezzo e Casentino.
Luatti, nato a Montepulciano nel 1962, ha svolto a lungo funzioni dirigenziali all’interno delle Usl di Siena e Arezzo e da ultimo nell’azienda sanitaria di area vasta. Ieri sera si è presentato alla Valtiberina partecipando alla diretta video di #InContatto, la trasmissione di TeverePost condotta da Daniele Gigli.
“Il confronto e la collaborazione con tutti gli attori presenti, a partire dai sindaci, l’Unione dei comuni, il mondo del volontariato e delle aggregazioni sociali, saranno il viatico per cercare di individuare al meglio i bisogni di salute e le migliori modalità per intervenire”, ha detto Luatti nel corso della trasmissione, sottolineando che “il punto di riferimento sono i bisogni dei cittadini”.
Sugli obiettivi prefissati, il nuovo direttore ha spiegato che “riacquisendo autonomia dopo aver fatto parte di un’altra organizzazione è necessario che si lavori molto sulle persone e lo spirito di gruppo, ma anche sull’organizzazione, reintegrando risorse umane per dare risposte ai cittadini. Nel medio e lungo termine – ha aggiunto – dobbiamo fare con tutti gli attori due ragionamenti di fondo: uno sull’integrazione dei servizi socio-sanitari, dandoci delle regole e definendo una convenzione dei servizi socio-sanitari. Forse questo sarà l’aspetto più ravvicinato, che permetterà di mettere insieme risorse sia umane che economiche, regole, obiettivi, percorsi e protocolli, in modo tale da raggiungere gli obiettivi che ci poniamo”. L’altro ragionamento riguarda “la Società della Salute, un consorzio pubblico che se vorrà essere raggiunto, e lo dovremo verificare, richiederà sicuramente dei tempi più lunghi e maggior condivisione, perché significa costruire un soggetto veramente nuovo”.
Sul fronte più strettamente sanitario, Luatti ha dichiarato di volersi impegnare “fin da ora verso gli obiettivi di prossimità che sono dati dal Pnrr, in modo tale da formare il personale ed orientarlo verso la domiciliarità. Per alcuni anni abbiamo sofferto di un male – ha puntualizzato –, quello di pensare che la sanità si fa soltanto nel momento in cui c’è la patologia conclamata e bisogna andare in ospedale. La pandemia ci ha dato un importante insegnamento, e cioè che il cittadino va curato in primo luogo nel posto più vicino a dove questo risiede, quindi bisogna andare nei territori per cogliere i fabbisogni di salute”.
Va in questa direzione il progetto delle nuove Casa delle Comunità previste nel Pnrr: “Non voglio fare degli annunci, ma ho visto la delibera regionale e a Sansepolcro verrà una Casa della Comunità importante, su cui è previsto un investimento consistente. Quindi dobbiamo lavorare per raggiungere questo obiettivo che darà sicuramente una svolta sia in termini di organizzazione delle professioni sanitarie sia nei confronti dei cittadini e dei loro bisogni. Una Casa Hub è aperta 24 ore su 24, non 12 o ancora meno, e tutti i medici di famiglia e i pediatri vi potranno collaborare e partecipare”, ha precisato Luatti.
Proprio in tema di pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, il direttore del distretto ha annunciato che “in questi giorni abbiamo fatto le richieste per le zone carenti e speriamo che ci siano dei professionisti che possano venirci incontro. Recentemente – ha aggiunto – ho visto una proposta di legge che riguarda le zone montane e prevede delle facilitazioni per i professionisti che in queste si vogliono radicare. C’è quindi un orientamento a livello nazionale in modo tale da favorire questi territori e offrire un’assistenza adeguata”.