a cura di Meri Torelli
I pizzicunfitti sono tipici dolci delle feste diffusi nel Salento, in Puglia e in tutta la Basilicata. Hanno forma di gnocchetti passati sul rovescio di una grattugia e sono conosciuti con altri nomi, fra cui strufoli, in molte regioni.
Ci propone questa versione la signora Lucia Mirella Petracca, che ringraziamo perché ci da il modo di chiudere queste feste con un dolce tradizionale veramente ghiotto.
Ingredienti:
- 250 gr farina 00
- 25 gr zucchero
- 30 gr olio extra vergine
- 25 ml di anice
- La buccia grattugiata e il succo di un’arancia,
- La buccia grattugiata di un limone
- Un cucchiaio di lievito per dolci
- 250 gr di miele (acacia o agrumi)
- Olio abbondante per friggere (girasole)
- Codette colorate
- Mandorle pelate
- Un cucchiaino di cannella
Procedimento:
Unire gli ingredienti in polvere e mescolare sulla spianatoia, formare la fontanella e aggiungere gli altri ingredienti: olio extra vergine, succo di arancia, bucce grattugiate. Impastare per qualche minuto, formare delle strisce di pasta del diametro di 2,5 cm e tagliare dei cubetti. Friggere in olio caldo abbondante muovendo con un mestolo, dorare, asciugare su carta assorbente. Riscaldare il miele in una padella larga e mescolare i pizzicunfitti. Adagiare su un vassoio a forma di corona con al centro un’arancia, oppure porzionare in formine per dolci, lasciar raffreddare, spolverare con le codette colorate e distribuire delle mandorle.
È un dolce che dura per tutte le feste, anzi quanto più sta più diventa buono.
Ais Delegazione di Arezzo – Gruppo operativo Valtiberina Toscana consigliano
a cura di Antonella Greco
L’Italia è un Paese ricco di tradizioni e ovunque ci si sposti ha sempre qualcosa da raccontare. Questa settimana andiamo in Puglia ad annusare l’aria salmastra del Salento, incantati dallo sventolio delle gonne abbondanti e degli scialli frangiati delle danzatrici di pizzica, che si muovono al ritmo dei cembali. È vero, siamo in pieno inverno avvolti dalle coperte di pile, ma se chiudiamo un attimo gli occhi perché non sognare un po’?
La ricetta di oggi è una ricetta “cosmopolita”, conosciuta in ogni regione, ma in ciascuna realizzata con un dettaglio diverso. Tuttavia ci sono ingredienti comuni, così come il vino con il quale l’accompagneremo. Viene prodotto in Piemonte dove il Moscato, che è di casa, accoglie un Primitivo che arriva dalla Puglia con la sua valigia piena di aromi. Il risultato è un vino vinificato senza bucce con uve sofficemente pressate. Il vino base viene poi spumantizzato con metodo charmat per 10/12 ore, e imbottigliato con un’aggiunta di aroma di fragola. Pur essendo prodotto in Piemonte è proprio l’emblema del sole e del mare di Puglia. Colore rosato tenue, ha un naso floreale e molto fruttato. Si riconoscono anche le note salmastre. Parliamo del Santero 958 Rosé Dolce. Servitelo a 6°/8° e l’inverno rimarrà fuori dalla porta!
Nunc est bibendum!