Ciclo di approfondimenti realizzato dalla redazione di TeverePost in collaborazione con l’Ambito Turistico dell’Unione dei Comuni della Valtiberina
“Il 2021 è stato l’anno post-pandemico”, ha esordito l’assessore alla cultura del comune di Monterchi Manuela Malatesta, parlando delle criticità e dei vantaggi legati al turismo negli ultimi dodici mesi. “Quindi il semplice essere riusciti a garantire l’apertura sia del Museo della Madonna Del Parto che del Museo delle Bilance è stata per noi una conquista. È stato poi il 2021 l’anno in cui siamo riusciti a intavolare dei progetti: uno inaugurato recentemente e un altro che arriverà a breve. L’estate è stato un periodo proficuo. Anche se è brutto dirlo, la pandemia ha giovato ai piccoli borghi come Monterchi. Il turismo sta sempre più diventando di tipo esperienziale, alla ricerca in primo luogo della sicurezza. Di conseguenza i grandi siti d’arte sono stati in qualche maniera svantaggiati e la Valtiberina tutta, non solo nell’aspetto strettamente museale ma soprattutto in quello naturalistico, ne ha invece beneficiato. È quindi da qui che dobbiamo ripartire.
Uno dei grandi obbiettivi dell’anno è stato portato a termine proprio negli ultimi giorni. “Alla fine del 2021 abbiamo inaugurato la nuova illuminazione della Madonna del Parto. Il progetto si chiama “Una Nuova Luce” e si chiamava così anche nel 2019, quando lo abbiamo pensato senza poterci aspettare che poi arrivasse la pandemia a toglierla questa luce. Il progetto è stato portato a termine in collaborazione con l’agenzia iGuzzini, che è leader nel settore dell’illuminotecnica delle opere d’arte e delle architetture di tutto il mondo. Questa nuova illuminazione, visibile dal 18 dicembre, riconsegna un affresco integro e completo, sia dal punto di vista di lettura dell’iconografia dell’opera, sia da quello cromatico e anche dal punto di vista dei segni del tempo: visibili, ma che raccontano un passato che è quello dell’affresco e del paese.”
L’assessore ha poi anticipato alcuni dei propositi per il prossimo anno. “Nel 2022 c’è in programma un altro intervento che riguarderà Il Museo della Madonna del Parto. Vorremmo riuscire a ritagliare uno spazio all’interno della struttura museale, che consenta l’interazione con altri musei. Cercheremo, non posso ancora rivelare come, di intessere rapporti con altri musei e riuscire a raccogliere prestiti di opere all’interno di uno spazio adibito; dando anche valorizzazione a quelli che sono i frammenti di affresco della Madonna del Latte che si trovano sotto l’affresco di Piero Della Francesca.”
Oltre ai progetti strettamente legati al comune di Monterchi, l’assessore ha ribadito l’importanza di promuovere il territorio ragionando come vallata. “Il turismo è un servizio associato”, ha spiegato Malatesta. “Questo significa che tutte le decisioni che coinvolgono la Valtiberina Toscana in questo ambito vengono prese ad un tavolo al quale sono seduti tutti gli assessori e i sindaci dei sette comuni che ne fanno parte. La Valtiberina Toscana è un Ambito Turistico a sé stante: fa parte del macrosistema dei ventotto Ambiti Turistici della Toscana. Ci sono ottime risorse anche per il 2022, che spero verranno prese seriamente in considerazione anche dai miei colleghi, con i quali ci siamo recentemente incontrati e ci incontreremo nuovamente a breve, per progettare non soltanto 2022 ma anche gli anni che verranno.”
Uno spirito di collaborazione che coinvolge sì la Valtiberina, ma che si estende anche oltre i suoi confini. “Per quanto riguarda le convenzioni che abbiamo con il Museo della Madonna del Parto, a fine 2021 scadrà quella con Castiglion Fiorentino. La rinnoveremo e molto probabilmente vi integreremo anche Anghiari, con cui abbiamo già informalmente parlato e abbiamo già in mente una programmazione per almeno i prossimi due anni. Continua poi la collaborazione con il Museo Diocesano di Città di Castello e la mattina del 18 dicembre è stata importante anche vista la presenza dell’assessore al turismo del Comune di Urbino, per ricominciare a parlare di un progetto integrato non solo fra comuni della stessa regione, ma interregionale, per creare un circuito pierfrancescano che ci metta in connessione.”
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