Matteo Bologni e Daniela Chiasserini si sono aggiudicati il titolo mondiale Wdc “World dance council” di ballo di coppia per la categoria “Over 30 danze standard” lo scorso 12 novembre ad Assen, in Olanda. Soltanto due giorni dopo un altro importante traguardo: la medaglia d’oro al Dutch Open 2021, già conquistata nel 2019. Una bella soddisfazione per i due altotiberini titolari della scuola di ballo “Birimbo dance Academy”: uniti nella vita e nella professione, Matteo e Daniela non smettono di sognare e già pensano agli impegni futuri, con uno sguardo proiettato oltreoceano.
Quando nasce la vostra passione per il ballo?
Matteo: la passione è nata tanti anni fa per gioco. Quando abbiamo iniziato lo abbiamo fatto per la volontà di iniziare a fare qualcosa che ci unisse come coppia, anche se non avevamo mai ballato insieme. Piano piano, poi, la passione si è trasformata in una vera professione. Io ballavo già da piccolo, nella stessa sala che oggi gestiamo a Piosina. Insieme, circa 15 anni fa, abbiamo iniziato a ballare e da li non abbiamo più smesso.
In questi 15 anni qual è stato il percorso che vi ha portato a diventare campioni del mondo?
Daniela: i primi tempi abbiamo iniziato soltanto con la volontà di andare a ballare il fine settimana, poi è nata una vera passione in noi. Volevamo fare sempre di più, dalla scuola amatoriale siamo passati ad una scuola che ci poteva formare a livello agonistico. Da lì abbiamo iniziato la preparazione per le gare vere e proprie. Abbiamo saltato alcuni step, nella danza ci sono delle categorie: noi abbiamo iniziato subito nella classe B3 per passare poi alla B1.
Matteo: nel 2012, in B3, si vinse il campionato italiano. Dopo la B1 si passò in classe A e poi, successivamente, in classe AS nel 2016. Nel 2018 c’è stata la prima gara importante internazionale che abbiamo vinto. Prima avevamo un preparatore tecnico e un maestro che ci ha accompagnato fino al 2019, dopodiché abbiamo cambiato, oggi ci seguono due maestri di Roma, Simona Fancello e Wiktor Kiszka.
Dal 2019 gestite la “Birimbo dance Academy”, oltre alle gare vi dedicate anche all’insegnamento
Matteo: prima collaboravamo con una scuola di Perugia che non era presente nel nostro territorio. Nel 2010 abbiamo aperto al Cva di San Giusitno insieme al nostro collaboratore e direttore tecnico Simone Antonielli. Siamo partiti per gioco, avevamo altri lavori. Questa cosa poi è cresciuta, abbiamo aperto anche altre sedi tra cui Valbalera e Arezzo. Nel 2019 abbiamo scelto di prendere una strada per conto nostro, sia per un discorso economico che personale. Simone ci ha seguito, è sempre stato con noi. Non ci siamo mai persi d’animo, anche durante le chiusure dovute al Covid. Oggi gestiamo una sala a Piosina e in ogni sede ci sono ragazzi preparati che ci aiutano molto nel lavoro. Noi cerchiamo comunque di essere sempre presenti per seguire una certa linea di lavoro.
Qual è l’aspetto più bello di partecipare a gare internazionali così prestigiose?
Matteo: abbiamo una vita sopra le righe, la parte più bella, al di là di vincere ovviamente il campionato, è proprio vivere quei giorni io e Daniela insieme in autonomia, siamo sempre circondati da persone, a volte mancano un po’ gli spazi.
Daniela: la cosa bella, oltre al divertimento, è vedere posti nuovi anche se riusciamo a goderci poco perché siamo sempre divisi fra hotel e palazzetto in cui ci esibiamo. Finita la gara, quando cala l’adrenalina, la cosa bella è tornare a casa per scaricare tutta la stanchezza e la tensione. Le location sono molto belle, è molto piacevole gareggiare lì.
Come vi preparate prima di una gara?
Matteo: l’aspetto mentale ha un ruolo importantissimo, essere in due sicuramente aiuta. Se uno dei due non ha la stessa mentalità ci si scontra molto facilmente. Io devo essere sincero, mia moglie in questo mi batte, è molto forte a livello mentale. Ci alleniamo tutti i giorni, anche se poco prima della gara rallentiamo un po’ per non stancarci troppo. Oltre ai nostri allenamenti facciamo anche pilates e danza classica con Sara Papa. In certi periodi dell’anno seguiamo un’alimentazione un po’ più “tirata”, generalmente mangiamo integrale e non beviamo alcolici, anche se abbiamo sempre un giorno o due di libertà.
Daniela: entriamo in pista molto carichi, ci piace molto gareggiare. Siamo molto competitivi, anche se affrontiamo la gara con tranquillità. Prima della gara ci prepariamo in maniera rigorosa, abbiamo truccatori e parrucchieri, impieghiamo circa due ore per sistemarci. In base alla gara, poi, ci prepariamo adeguatamente con riscaldamento e allungamenti.
Il 12 novembre avete conquistato il titolo mondiale di ballo di coppia. Che emozioni avete vissuto in quella giornata così importante?
Daniela: non ce lo aspettavamo, anche se siamo andati là per vincere, io sono sempre molto determinata. A mio marito ho detto “bisogna far suonare l’inno italiano oggi” e ci siamo riusciti. In questo sport ci vuole tanta passione e tanta dedizione. È una grande emozione partecipare a queste gare in cui i giudici sono ex campioni del mondo, vincere è stata una bellissima soddisfazione, mi sono commossa. Sentire l’inno mi ha fatto venire la pelle d’oca come sentire tutti i presenti che ci facevano i complimenti.
Matteo: viviamo uno sport in cui la parte scenica dell’altezza conta molto. Noi, rispetto agli altri ballerini internazionali, siamo un po’ più piccoli e abbiamo sempre un po’ “sofferto” questa cosa, abbiamo sempre lavorato per cercare il nostro mondo. I nostri maestri, in questo, ci hanno molto aiutato per trovare il nostro ballo ed essere diversi dagli altri. Arrivare a vincere il campionato mondiale è una grandissima soddisfazione, i nostri sacrifici sono stati ripagati. Quando abbiamo capito che eravamo arrivati primi non potevamo crederci, è stato veramente bello. Quel giorno, tra l’altro, avevo alcuni problemi fisici, devo dire che mia moglie ha fatto un grande lavoro.
Siete campioni del mondo, c’è ancora qualche altro sogno nel cassetto?
Daniela: per me, migliorare sempre il nostro ballo. Matteo: il sogno è andare a ballare negli Stati Uniti, se non cambia nulla il prossimo anno andremo. Qualche anno fa c’è stato proposto di andare a lavorare là, ma abbiamo rinunciato, non era il momento giusto. I nostri insegnanti, in questo, ci appoggiano tanto. A noi piacciono i cambiamenti.