Domani e dopodomani i cittadini di Sansepolcro, Anghiari e Città di Castello sono chiamati al voto per eleggere il sindaco e i consiglieri comunali in carica nella prossima legislatura. Nell’attesa di conoscere l’esito di questo appuntamento con il voto, ripercorriamo la storia delle elezioni amministrative nei tre comuni a partire dal 1993, data dell’introduzione dell’attuale sistema elettorale che prevede l’elezione diretta del primo cittadino. Fino ad allora, infatti, i cittadini eleggevano il solo consiglio comunale, che a seguire sceglieva il sindaco al proprio interno.
Sansepolcro, dopo Casini per tutti un solo mandato
A Sansepolcro la prima elezione con il nuovo sistema (che prevedeva un mandato di soli quattro anni, poi portati a cinque nel 1999) si svolse nel 1995 e coinvolse cinque candidati: il primo turno vide prevalere Dario Casini per il centrosinistra con il 40,2% davanti a Maria Pia Oelker per il centrodestra con il 19,5%. A seguire il sindaco uscente Luigino Sarti per Viva Sansepolcro (16,3%), Tiziana Bianchini per Rifondazione Comunista (13,9%) e Massimo Canosci per il Patto dei Democratici (10,1%). Al ballottaggio Casini prevalse su Oelker raggiungendo il 68,2%.
Cinque candidati anche nel 1999, con Dario Casini al 40,8%, Luigino Sarti al 31,6%, appoggiato da Viva Sansepolcro e una lista che riuniva Forza Italia, AN e CCD, Paolo Leonessi (Rifondazione Comunista) al 18,7%, Antonio Chiasserini per Civiltà del 2000 al 5,6% e Maurizio Carlo Canosci di Progetto per Sansepolcro al 3,3%. Il ballottaggio vide di nuovo il successo di Casini, stavolta su Luigino Sarti, con il 58,3%, e segnò l’ultima riconferma di un sindaco uscente.
Nel 2004 fu la volta di un confronto a due: Alessio Ugolini, appoggiato da Ulivo e Rifondazione Comunista, prevalse su Franco Polcri (Casa delle Libertà e Viva Sansepolcro) per soli 48 voti, arrivando al 50,23%.
Caduta l’amministrazione dopo un anno e mezzo, nel 2006 Franco Polcri si ripresentò appoggiato da Casa delle Libertà, Viva Sansepolcro e Ambiente e Cultura per il Borgo, ottenendo al primo turno il 46%, che lo vide chiudere davanti a Bruno Graziotti (Ulivo, 41,2%) e Guido Guerrini (Rifondazione, Comunisti Italiani e Idv-Verdi, 12,8%). Al ballottaggio Polcri confermò il vantaggio su Graziotti chiudendo al 51,8%.
Nel 2011 di nuovo sfida a cinque. Al primo turno in vantaggio Daniela Frullani (Pd, InComune, PSI) con il 32,9%, poi Fabrizio Innocenti (PDL, Borgo Nuovo, Lega Nord, Udc, Futuro e Libertà) con il 32,3%, quindi Danilo Bianchi (Dpc, Sinistra, Cittadini per Danilo Bianchi e IDV) con il 28,4%, Gianluca Polidori (FDU) con il 3,6% e Mirco Giubilei con il 2,7%. Al secondo turno successo di Frullani su Innocenti con il 57,3%.
Nel 2016, proprio come quest’anno, i candidati a sindaco furono invece quattro. Mauro Cornioli (Nostro Borgo, Dpc, Insieme Possiamo) chiuse il primo turno al 42,6%, davanti a Daniela Frullani (Pd-InComune, Nuove Prospettive, PSI, 29,9%), Tonino Giunti (Forza Italia, Cittadini per Sansepolcro, Lega Nord, Fratelli d’Italia, 18,8%) e Catia Giorni (Movimento 5 Stelle, 8,6%). Al ballottaggio Cornioli superò Frullani raggiungendo il 68,2%.
Anghiari, sotto i 15.000 abitanti non c’è il ballottaggio
Ad Anghiari, dove il numero di abitanti inferiore ai 15.000 abitanti prevede un solo turno, senza ballottaggio, la prima elezione con il nuovo sistema si tenne nel 1994: successo di Maddalena Senesi per i Progressisti con il 55,2% nei confronti di Roberto Santi. Bis per Senesi con la lista di centrosinistra nel 1998, questa volta con il 62,1% davanti a Matilde Bartolomei, per quello che fu l’ultimo mandato prima che la durata diventasse quinquennale.
Nel 2002 il primo successo di Danilo Bianchi (centrosinistra) con il 49,2% davanti a Paolo Mariotti (38,5%) e Roberto Santi (12,2%). Cinque anni più tardi, nel 2007, riconferma di Bianchi, stavolta con il 73,5% su Massimo Redenti.
Nel 2011 la vittoria di Riccardo La Ferla (Insieme per Anghiari) con il 70,1% nei confronti di Sandro Dini (Risveglio e Progresso). Infine, nel 2016 il successo di Alessandro Polcri (LiberaMente) per 9 voti (38,45%) su Simone Matteagi (Insieme per Anghiari, 38,1%) e Paolo Gaggiottini (Movimento 5 Stelle, 23,4%).
A Città di Castello sempre mandati doppi
A Città di Castello si parte dal 1993, quando i candidati a sindaco furono addirittura nove, un record tuttora imbattuto. Il primo turno vide in vantaggio Adolfo Orsini per il PDS con il 31,1%, davanti a Paola Anna Pillitu (Cittadini per Cambiare, 20,5%), Franco Campagni (DC e Verdi, 12,6%), Marcello Tintori (Rifondazione Comunista, 11,1%), Silvio Pasqui (Insieme per Città di Castello, 7,7%), Angelo Cavargini (Sì per il Cambiamento, 4,6%), l’attuale candidato Giovanni Andrea Lignani Marchesani (MSI-DN, 4,1%) e Nazzareno Venturini (Assemblea Civica, 3,6%). Al ballottaggio successo di Orsini su Pillitu con il 53,5%.
Nel 1997 si scese a quattro candidati: al primo turno avanti di nuovo Adolfo Orsini per PDS, Lista civica di centrosinistra, La Rete e Rinnovamento Italiano con il 36,4%, poi Stefania Fuscagni Spinoso (AN, Forza Italia, CCD-CDU) con il 33,7%, Walter Verini (Rifondazione, Lista civica, PPI e Verdi-Cristiano Sociali) con il 27,8% e infine Michele Checconi (Lega Nord) con il 2%. Al secondo turno Orsini ottenne il bis raggiungendo il 52% ai danni di Fuscagni.
Nel 2001 avanti Fernanda Cecchini (45,1%) per DS, SDI, Comunisti Italiani, Democratici con Città di Castello e Rifondazione, poi Franco Campagni (AN, Forza Italia, CCD-CDU, Nuovo PSI, Lega Nord, 28,7%), Mario Capanna (Lista Capanna, Democratici per Città di Castello, Centro per il Rinnovamento, Sinistra Plurale e Verdi, 25,1%), Giovanni Petricci (Fiamma Tricolore, 1%). Al ballottaggio Cecchini al 57,2% su Campagni.
Nel 2006 il primo turno vide in vantaggio di nuovo Fernanda Cecchini (DS, Socialisti Uniti, Rifondazione, Centro Democratico, Comunisti Italiani) con il 47,8%, davanti a Franco Ciliberti (Margherita, Con Ciliberti, Verdi, Nuovo Psi, Centrosinistra Vivo) con il 28,5% e ancora Giovanni Andrea Lignani Marchesani (AN, Forza Italia, UDC, Lega Nord, Castello Libera) con il 23,7%. Al secondo turno arrivò il secondo mandato per Cecchini che superò Ciliberti con il 55,8%.
Nel 2011 non servì il ballottaggio, perché Luciano Bacchetta, sostenuto da PD, PSI e Federazione della Sinistra ottenne la maggioranza assoluta (51%) già al primo turno, davanti a Cesare Sassolini (PdL, Lega Nord, Alleanza per l’Italia e La Destra, 20,5%), Francesco Polidori (FDU, Noi Donne, E-Democracy, Nuova Forza Italia, 12,24%), Paola Anna Pillitu (IDV, Per Città di Castello, 12,17%), Simone Cumbo (SEL, 2,5%) e Paolo Bettacchioli (UDC, 1,6%).
Bis di Luciano Bacchetta nel 2016, di nuovo al primo turno, con l’appoggio di PD, Socialisti e La Sinistra e il 53,2% dei voti. Alle sue spalle Nicola Morini (Lega Nord, Tiferno Insieme, FdI, Forza Italia, 30,1%), Roberto Colombo (Castello Cambia, 9%), Marco Gasperi (M5S, 7%) e Giovanni Zangarelli (La Rinascita, 0,7%).