In vista delle elezioni amministrative in programma in autunno abbiamo parlato con Catia Giorni, portavoce del Movimento 5 Stelle di Sansepolcro. La consigliera comunale ha fatto il punto della situazione descrivendo le prospettive della forza politica che rappresenta, che dopo un periodo di vicinanza al PD ha lasciato nei mesi scorsi il tavolo del centrosinistra.
Come vi state preparando all’appuntamento elettorale?
Noi abbiamo sempre cercato di portare in discussione le tematiche e i programmi e devo dire che c’è stata una grande difficoltà a trovare lo stesso atteggiamento da parte dei nostri primi interlocutori. Adesso stiamo continuando a confrontarci su un progetto di rinnovamento per la città con quegli interlocutori che stanno cercando di andare nella stessa direzione, mettere cioè al primo posto le cose da fare e non i ruoli da avere. Speriamo di poter arrivare il prima possibile al coronamento di tutto.
Vi state muovendo nell’ambito del cosiddetto “terzo polo”?
Cerchiamo un progetto alternativo che sicuramente è quello più centrale rispetto a quelli già delineati, cioè quello della destra con Laura Chieli, un tavolo al quale non abbiamo mai partecipato e che ci vede distanti anche per la nostra collocazione locale, e quello del PD con Laurenzi. Voglio anche specificare che la candidatura di cui si sta parlando in questi giorni e che non si sa se sia ufficiale oppure no, quella di Fabrizio Innocenti, non ha niente a che vedere con il terzo polo: è una candidatura espressa dalla Lega con altre forze pseudociviche che rientrano sempre nell’alveo del centrodestra, e se fosse confermata vedrebbe solo la divisione in due del centrodestra, ma non non avrebbe niente di moderato o di riferibile al terzo polo.
In questo scenario c’è spazio per la ricandidatura di Mauro Cornioli?
Non lo so ma penso che un sindaco abbia sempre il diritto di rimettersi a disposizione della città dopo il primo mandato, questo va considerato un gesto di serietà, perché è giusto che chi ha lavorato cinque anni si risottoponga al giudizio dei cittadini. Rispetto all’esperienza del sindaco Cornioli, voglio dire che nell’ultimo anno ci sono state molte cose che ci hanno fatto riflettere: abbiamo visto delle forze politiche che facevano parte della maggioranza che non sono state leali con il sindaco e non sono state collaborative in un periodo difficile come quello di una pandemia. Invece una forza politica come la nostra, che era all’opposizione e che non le ha mai mandate a dire al sindaco Cornioli, nel periodo in cui c’era bisogno di massima collaborazione ha cercato il più possibile di essere presente senza polemiche e di cooperare per il bene della città. Questo atteggiamento di responsabilità non l’abbiamo visto da parte di alcune forze di maggioranza che sono state le prime a cercare altre collocazioni. Qualcuna l’ha trovata, qualcuna sta ancora viaggiando senza un indirizzo chiaro per i vari schieramenti, e questo non lo ritengo un comportamento di grande serietà. Penso a un Riccardo Marzi che – dopo che la sua lista, Il nostro Borgo, è stata una di quelle che ha maggiormente sostenuto Cornioli – attacca duramente il sindaco, poi si siede ai tavoli della destra, poi ai tavoli del PD insieme a Rifondazione Comunista. Sono cose che sicuramente non passano inosservate.
Quindi Cornioli può essere coinvolto nel progetto alternativo a cui state lavorando.
Penso di sì, penso che il sindaco Cornioli abbia sicuramente sviluppato competenze e abbia un’ottica molto delineata rispetto a cosa serve alla città. Ha intrapreso dei percorsi e può avere gli strumenti per poterli continuare nel modo migliore, quindi penso che se lui ha voglia di fare qualcosa è giusto che lo faccia in un’ottica nella quale si possa riconoscere. Penso che non si riconosca né nella destra, che infatti ha espresso un’altra candidata che è Laura Chieli, né in un centrosinistra fortemente schiacciato su Rifondazione Comunista. Ricordiamo che anche alla presentazione di Andrea Laurenzi c’erano in prima fila persone di Rifondazione che hanno fatto parte del tavolo fin dagli inizi. Quella coalizione – non ne faccio mistero – è stato il nostro primo interlocutore quando abbiamo cercato di portare avanti un discorso anche legato al progetto del governo Conte II. Pensavamo che da lì potesse nascere qualcosa di buono, invece purtroppo abbiamo visto un atteggiamento di grande disinteresse verso le cose da fare e un volersi concentrare solo su nomi e poltrone, fino all’ingresso in quel tavolo di Azione che ha messo un veto nei nostri confronti. Il fatto che questo veto sia stato accolto ci ha ovviamente portato ad alzarci dal tavolo in maniera molto delusa. Quella è una coalizione che andrà avanti per la sua strada, ma ha un aspetto molto delineato, schiacciato sull’estremo di Rifondazione Comunista.
Cinque anni fa il M5S a livello nazionale era in una fase di ascesa, oggi lo scenario è diverso. Come si riflette questo sulle dinamiche locali?
Non siamo una lista civica quindi è ovvio che le questioni nazionali abbiano delle ripercussioni su quello che è il nostro operato. È innegabile che abbiamo attraversato un periodo difficilissimo, oserei dire drammatico, ma forse ce n’era bisogno, perché la prova del governo e tutto quello che è successo ci ha fatto capire che il Movimento così come era stato pensato aveva delle cose da aggiustare, tanti aspetti dovevano essere rivisti. Questo processo è finalmente iniziato, grazie anche alla figura per noi fondamentale di Giuseppe Conte, e speriamo che possa darci nuove energie anche a livello locale, anche se noi abbiamo sempre portato avanti il nostro lavoro sui temi a cui teniamo, in particolar modo l’ambiente. Come gruppo locale siamo sempre stati molto attivi e non ci siamo fatti eccessivamente influenzare da quanto succedeva a livello nazionale, altrimenti non avremmo neanche avuto credibilità agli occhi dei cittadini. Invece qualunque cosa avvenga bisogna continuare dritti per la propria strada. Credo che in questi anni abbiamo sempre onorato al meglio il nostro seggio in consiglio comunale, svolgendo un ruolo che più che di opposizione è stato di proposizione.