Il turismo nel comune di Monterchi diventa oggetto di polemica politica. In una nota trasmessa agli organi stampa, il gruppo consiliare di opposizione Viva Monterchi Viva ha infatti rivolto un duro attacco all’amministrazione comunale per quella che è stata la gestione della ripartenza delle attività in questo particolare settore. “Il confronto tra Monterchi e le realtà limitrofe appare impietoso – si legge – Mentre da altre parti l’atteso inizio della stagione turistica dopo mesi difficili è stato accompagnato da iniziative e manifestazioni, il nostro paese sembra sprofondare sempre più verso l’abbandono e la desolazione.”
In particolare, il gruppo evidenzia una serie di criticità organizzative che vedono al momento il solo Museo della Madonna del Parto come unica attrazione museale riaperta, mentre il Museo delle Bilance “è ancora inspiegabilmente chiuso da oltre un anno. Nei paesi vicini si amplia l’offerta turistica e culturale con iniziative importanti come mostre e collaborazioni prestigiose, a Monterchi si tiene chiuso anche quello che già c’è. Questi mesi dovevano servire per progettare il rilancio del paese, magari organizzando eventi in grado di creare nuovo interesse per il nostro territorio, ma l’amministrazione non ha fatto niente. Servono iniziative di spessore che mancano da troppi anni, serve la voglia di progettare il futuro di Monterchi.”
Ma l’attacco di VMV non si limita alla sola offerta culturale. Nel comunicato vengono infatti evidenziate una serie di questioni che potrebbero contribuire a creare disagi e mancanza di attrattività nei confronti dei visitatori. “Cosa dovrebbe fare un turista in un centro storico ormai quasi del tutto spopolato e completamente abbandonato a sé stesso tra cantieri fermi da anni ed erba alta? L’area camper del Mercatale è sempre fuori uso, i turisti itineranti (sempre più numerosi ovunque) preferiscono fermarsi ad Anghiari o Sansepolcro perché da noi manca anche l’accoglienza minima.”
Nello scritto, i consiglieri di opposizione si soffermano infine sulle questioni della collocazione della Madonna del Parto e sulla realizzazione del centro polivalente. Riguardo al primo tema, “Il Comune deve fasi promotore di una soluzione insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La vicenda non può essere più affrontata con il solito ritornello “se si toglie dal museo il centro storico muore” perché il centro storico è già morto nonostante la presenza dell’affresco negli ultimi trent’anni. Non basta rifare il tetto o cambiare l’allestimento della sale, come non bastano le azioni legali in merito al collocamento.”
Riguardo alla seconda tematica, il gruppo ribadisce la propria contrarietà definendo “assurda e fuori dal tempo la decisione di costruire un centro polivalente dal costo di circa 1 milione di euro lontano dal centro abitato, favorendo ulteriormente lo svuotamento di servizi e persone dal paese quando invece servono politiche mirate al recupero, al rilancio e alla valorizzazione di quello che già c’è.”