Andrea Franceschetti, docente di italiano e latino presso il Liceo Città di Piero, è stato ospite stamani de “I citti del fare” e di Mattia Barni su Errevutì, nella rubrica “Il calendario del fare”, ed ha affrontato il tema delle problematiche che la scuola sta attraversando durante questo periodo di emergenza. A pochi giorni dalla pubblicazione del decreto che abbiamo recentemente commentato con i dirigenti scolastici Cascianini e Tomoli, si è soffermato tra l’altro sulla questione legata a come sia possibile valutare studenti che, da casa, possono facilmente “imbrogliare”.
“Infatti”, spiega Franceschetti, “il legislatore non parla come ai vecchi tempi di valutazione sommativa, cioè sommare tutti i voti presi e dividerli per il numero di prove fatte, ma tutti i decreti invitano ad andare incontro ad una valutazione formativa. Bisognerà quindi valutare come questi ragazzi sono cresciuti. Certo, per gratificare il loro lavoro chiederò ai ragazzi di tirare giù alcuni pensieri su quello che è stato detto, e sarà la loro sincerità e la loro voglia di crescere in maniera autonoma che li farà lavorare senza spulciare da Google. Perché vorranno essere preparati per il prossimo anno, quello che si spera comincerà in condizioni di normalità”.
“Non avrebbe senso scopiazzare di qua e di là”, conclude il docente, “sarebbe una perdita di tempo: colmiamo un tempo che rimarrebbe vuoto con nozioni che saranno al servizio degli anni futuri!”