Tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale svoltosi online ieri sera ci sono state le due interrogazioni presentate da Lega e Partito Democratico su una delibera di giunta approvata e poco dopo revocata. Si tratta della delibera numero 37 votata dall’esecutivo il 26 febbraio, che stabiliva di “avviare attività di promozione e comunicazione efficaci del territorio” per un impegno di spesa complessivo di 4.400 euro. La revoca dell’atto, che la giunta aveva votato il 9 marzo, dopo soli 11 giorni dall’approvazione, era stata motivata – come si legge nella delibera numero 46 – facendo riferimento all’“acuirsi della situazione di emergenza sanitaria” che imponeva “un ripensamento delle tempistiche in materia di promozione turistica”.
Motivazioni che non avevano per nulla convinto parte delle opposizioni: sia la Lega che il PD hanno pertanto chiesto di fare luce sulle reali ragioni della revoca della delibera, posto che la situazione pandemica non aveva subìto significativi cambiamenti nel periodo intercorso tra il 26 febbraio e il 9 marzo. In particolare l’interrogazione della Lega domandava anche se la delibera fosse legittima, segnalando di aver avuto notizia di “un legame di parentela/affinità di secondo grado fra un membro della Giunta comunale, presente in Giunta al momento della votazione, e la persona titolare della società French Fries Srl concessionaria del servizio”, una delle due aziende destinatarie del contributo indicato nell’atto. L’articolato testo illustrato dal consigliere Alessandro Rivi chiedeva inoltre se tale legame fosse confermato e se non fosse proprio questa la ragione del successivo annullamento.
Del Siena: “L’effettivo incarico non attiene alla competenza della giunta”
La serie di quesiti legati alla parentela/affinità è stata toccata solo marginalmente nella replica dell’assessore chiamato in causa, Francesco Del Siena, titolare delle deleghe a turismo e comunicazione, oltre che all’urbanistica. “Vorrei precisare – ha riferito nella parte finale di un lungo testo a cui ha dato lettura – che trattandosi di un atto generale a contenuto vincolato, quanto inizialmente deliberato non rappresenta una scelta deliberata sull’affidamento, quanto la conferma di un evento già consolidato e quindi configurabile come generale e privo di collegamenti diretti tra il sottoscritto e il titolare di una delle ditte. A fronte di tutto ciò, non aver attribuito il giusto rilievo all’esistenza del legame effettivo con una delle titolari delle imprese in questione è stato per mera sottovalutazione della problematica, data dalla consapevolezza che l’effettivo incarico non attiene in realtà alla competenza della giunta. Comunico formalmente che i veri motivi dell’annullamento della delibera 37 sono quelli in essa indicati”.
“Il 26 febbraio conclusione di una progettazione iniziata molto prima”
Già in apertura di intervento Del Siena aveva affermato che l’annullamento della delibera era dovuto a “motivi di carattere puramente programmatico e pratico”. Per l’esponente dei Democratici per Cambiare “alla data del 26 febbraio non si ignorava cosa sarebbe stato il periodo futuro, ma eravamo alla conclusione di una progettazione, iniziata molto prima nel tempo, riguardante il Museo Diffuso, che pensavamo potesse iniziare nel mese di marzo e che rappresenta il portante della delibera numero 37. L’iniziativa che si intendeva attuare non è una nuova attività – ha inoltre precisato – e questo lo conferma anche la partecipazione alla rivista Valley Life, scelta da questo comune come motore promozionale da alcuni anni, che l’editore affianca annualmente a dei propri partner giornalistici e finanziari, per loro natura variabili”. Siccome “non sussisteva per il comune la possibilità tecnica di ricorrere ai servizi promozionali di tale rivista con altri operatori”, questa possibilità si presentava “come una semplice opzione tra la conferma dell’iniziativa o la rinuncia ad essa. Tale scelta a fine febbraio era urgente per l’esigenza di dare impulso ad una ripresa turistica primaverile-pasquale, programmata nei mesi invernali”. Del Siena ha detto anche che “con la delibera 37 sono stati dati indirizzi da attuare nel rispetto dei principi di separazione e buon andamento. L’incarico vero e proprio attiene alle competenze del funzionario, unico assegnatario dei capitoli di spesa in bilancio. Nel caso specifico la cifra era volutamente complessiva poiché l’impegno di spesa, come pure l’incarico, attengono ad una fase successiva di competenza del funzionario”. Del Siena ha comunque specificato che la somma riguardava “per 3.300 Fluida Comunicazione per 1.100 French Fries”.
“Nei giorni successivi mutamento delle condizioni sostanziali”
“Successivamente – ha spiegato ancora l’assessore – la giunta comunale ha preso atto dell’avvenuto mutamento delle condizioni sostanziali sottese alla scelta iniziale. Se è indubbio con il senno del poi che tale previsione era stata sottovalutata alla data del 26 febbraio, è altrettanto indubbio che il quadro di valutazione è oggettivamente mutato in quei banali 11 giorni: la crescita dei contagi, le posizioni del nuovo governo circa alle chiusure e la perdita delle attuali strategie di promozione turistica sono dati nuovi alla base della delibera 46”, ha affermato.
Del Siena ha inoltre passato in rassegna le attività di promozione turistica previste dall’amministrazione, ovvero “incentivare la presenza online con riviste specializzate soprattutto nei settori avventura e camper; iniziare un’attività di invio newsletter con cadenza mensile suddivise per tipologia di destinatario; dare la possibilità alle strutture ricettive di fare corsi online con professionisti del settore dell’accoglienza; dotarsi di una nuova cartellonistica nei luoghi di interesse che interagisca con il portale turistico Visit Sansepolcro”. Infine, e prima della conclusione già riportata, Del Siena ha sottolineato che, “riferendo volutamente parti estranee agli atti deliberati, è corretto verso il consiglio comunale dire che sono state fatte verifiche in merito alla regolarità contributiva, che al momento della delibera non si è tenuti a fare”. Da queste è emerso che “una delle due società assegnatarie non era in regola con il Durc e quindi non si intendeva fermare la somma nell’attesa della regolarizzazione”.
Rivi: “Nessuna risposta sulla legittimità, approfondirò con il segretario comunale”
Le parole di Del Siena non hanno convinto i presentatori delle interrogazioni. Dura è stata la replica di Alessandro Rivi: “La risposta non è assolutamente esaustiva”, ha detto, specificando che “non si è risposto alla domanda specifica se la delibera fosse legittima. Alla fine l’assessore ha detto che c’è un legame affettivo che è stato sottovalutato, ma sottovalutare queste cose non è possibile, per noi amministratori è l’abc: più volte anche in consiglio comunale abbiamo visto consiglieri uscire dall’aula perché c’erano in votazione atti su soggetti o società a loro legati. Così come – ha aggiunto Rivi – non considero la delibera di giunta la conferma di una sorta di consuetudine: è una delibera con cui vengono destinati dei fondi a dei soggetti. Quindi – ha ribadito – il dubbio sulla legittimità rimane, e lo approfondirò con il segretario comunale”.
“La motivazione politica non regge sotto alcun punto di vista”
Rispetto alle mutate condizioni tra il 26 febbraio e il 9 marzo, Rivi ha evidenziato, leggendo titoli di giornale del periodo dal 18 al 26 febbraio, che già prima dell’approvazione della delibera si erano avute la chiusura delle scuole e il forte aumento di contagi e varianti a Sansepolcro e in provincia di Arezzo. “Dire che il 26 febbraio è stato il termine di un’attività che veniva da prima – ha affermato Rivi – vuol dire che avete fatto un lavoro di programmazione e di valutazione dell’emergenza sanitaria scellerato, perché c’era una valanga di dati che descrivevano una situazione di emergenza sanitaria già pessima. La motivazione politica fornita dall’assessore – ha detto quindi il consigliere – non regge sotto alcun punto di vista. Per non parlare del fatto che nelle premesse della delibera 37 si dice che la promozione ha particolare valore in questo periodo durante il quale la pandemia ha indotto a una maggiore attenzione il territorio, mentre nella delibera successiva si va in contraddizione, dicendo che la promozione va effettuata alla ripresa della normale attività”.
“Ci sono vari aspetti molto molto lacunosi” ha riassunto Rivi: “sentire da un assessore che si è sottovalutato un aspetto e poi non si risponde a un’interrogazione in cui si chiede se quella sottovalutazione ha portato a una illegittimità dell’atto non lo ritengo soddisfacente, quindi c’è molto da approfondire. Mentre dal punto di vista politico – ha concluso il consigliere – se queste sono le risposte dell’assessore c’è veramente da mettersi le mani nei capelli”.
Andreini: “Scopriamo oggi che la delibera riguardava il Museo Diffuso”
Per il gruppo PD-InComune Chiara Andreini, che aveva illustrato l’interrogazione, ha replicato sottolineando che “abbiamo scoperto oggi in consiglio che ci si riferiva ad attività riguardanti il Museo Diffuso e sulle quali c’era stata un’ampia programmazione: dalla delibera tutto questo non si evince assolutamente – ha evidenziato Andreini – anzi è un testo piuttosto scarno in cui si dà un incarico senza nessuna motivazione se non quella promozionale. Secondo me sarebbe opportuno invece dare conto di questo lavoro, se c’è stato ed è stato così lungo. Sulle motivazioni rispetto all’emergenza Covid – ha poi aggiunto – anche noi abbiamo qualche perplessità perché la situazione nel momento in cui la delibera è stata approvata all’unanimità in giunta non era così difforme rispetto ad 11 giorni dopo”. È da segnalare che l’interrogazione del PD interpellava direttamente il sindaco, che però non ha ritenuto di prendere la parola sull’argomento.