La volontà è cercare di capire se sussistono le condizioni per ripartire e studiare eventualmente le modalità con cui far ricominciare i campionati di Eccellenza. Questo è quanto emerso dal Consiglio di Lega della Lega Nazionale Dilettanti che si è svolto venerdì 5 febbraio e che ha tra l’altro preceduto l’Assemblea Elettiva in cui Cosimo Sibilia è stato confermato presidente della LND. La svolta definitiva non c’è stata, ma è iniziato l’iter per il riconoscimento dell’Eccellenza e delle altre competizioni regionali di vertice come campionati di interesse nazionale. Un’indicazione chiara e un primo passo quindi, per capire se la ripartenza è un’ipotesi realistica oppure no. Le difficoltà non mancano e andranno fatte verifiche accurate, fornendo soluzioni alle problematiche ormai note: tamponi obbligatori per i tesserati, sanificazione degli impianti, incontri a porte chiuse o pubblico contingentato, format eventuale per concludere la stagione soltanto iniziata a settembre 2020. Il riconoscimento dell’Eccellenza come campionato di interesse nazionale è condizione necessaria per proseguire in questo percorso, mentre per le altre categorie regionali e provinciali lo stop si conferma quasi scontato.
A chiarire i prossimi passi il comunicato ufficiale pubblicato nel sito della Lega Nazionale Dilettanti al seguente link. Questo quanto riportato nella nota ufficiale. “All’ordine del giorno dei lavori, l’atteso indirizzo per la ripresa dell’Eccellenza e dei campionati regionali di vertice, compreso il calcio femminile e il calcio a 5 (maschile e femminile), tutti con un collegamento diretto alle competizioni nazionali organizzate dalla LND. Il massimo organismo della Lega Dilettanti, dopo un ampio e approfondito confronto, si è pronunciato in modo unanime per favorire la ripresa, ma ha ravvisato tutte le difficoltà legate alla stessa. Per questo ha dato delega al Presidente Sibilia e ai consiglieri federali in quota LND di sottoporre all’esame della FIGC le condizioni per consentire la predisposizione di un protocollo sanitario ad hoc per tale tipo di attività, la richiesta di un contributo straordinario da parte della FIGC per garantire l’effettuazione dei tamponi e della sanificazione degli ambienti con esonero, o comunque, con una forte riduzione delle spese a carico delle Società, nonché di richiedere al Consiglio Federale della FIGC la deroga relativa ai format dei campionati in ambito regionale anche con richiesta in deroga all’articolo 49 delle NOIF, di non dar luogo a retrocessioni e di consentire il mantenimento della categoria per le Società che dovessero rinunciare alla prosecuzione dell’attività per difficoltà economiche. Il Consiglio Direttivo della LND ha altresì deliberato di richiedere alla FIGC la proroga dei termini dei tesseramenti e dei trasferimenti dei calciatori e delle calciatrici fino al 31 marzo 2021”.
La volontà di provare a ripartire emerge chiaramente, ma gli interrogativi restano molti e di certezze ancora non se ne parla, ad iniziare dall’eventuale data di ripartenza che non avverrà comunque prima del 5 marzo. Il prossimo passo sarà capire se l’Eccellenza sarà inserita tra i campionati di interesse nazionale. Soltanto se questo accadrà si potrà passare al gradino successivo e le società che lo vorranno potranno ricominciare gli allenamenti di gruppo. Il Consiglio Federale sarà quindi chiamato a trovare soluzioni adeguate ai problemi, step necessario per garantire la ripartenza, poi saranno i Comitati Regionali a verificare la disponibilità delle società e a indicare i format con cui riprenderanno eventualmente i campionati. Un percorso caratterizzato da varie difficoltà (legate al garantire la sicurezza sanitaria e all’aspetto economico) ed ancora tutt’altro che tracciato. In ogni caso due elementi dovrebbero esser garantiti (condizionale d’obbligo ovviamente): non ci dovrebbero essere retrocessioni e chi deciderà di non riprendere l’attività, rinunciando a portare a termine la stagione, dovrebbe mantenere comunque la categoria.
Decisioni importanti e legittime che, ci si augura, possano essere confermate, dato che in una fase ancora delicata dell’emergenza sanitaria l’obbligo sarebbe una forzatura esagerata. Le “salite da scalare” rimangono molte e se non tutte le società decidessero di ripartire si potrebbero creare “gironi incompleti”, con “calendari a singhiozzo”. In questo caso sarebbe una ripartenza vera? Una ripresa così varrebbe lo sforzo? Scenari solo ipotetici e altre domande che restano per ora senza risposta, ma che potrebbero diventare di stretta attualità qualora la ripartenza dei campionati di Eccellenza si trasformasse in realtà. Non resta che attendere, in attesa della prossima puntata. Senza poi considerare che facendo riferimento al nostro territorio, con la provincia di Perugia in “zona rossa” e i casi in Toscana in rialzo, i presupposti di sicurezza sanitaria per ripartire sembrano decisamente lontani.