Destare curiosità intorno all’artista, rendergli omaggio e invogliare gli ascoltatori a recarsi nei musei per osservare dal vivo i suoi capolavori (non appena sarà possibile farlo). Sono questi, in sostanza, gli obiettivi del progetto “Il dipinto più bello del mondo”, un podcast ideato da un giovane appassionato d’arte romano per raccontare l’opera, la storia e il tempo di Piero della Francesca.
Anche in Italia, quello dei podcast è certamente uno dei fenomeni mediatici in maggiore ascesa. Per coloro che ancora non fossero entrati a contatto con questo mondo, il termine podcast indica un servizio che permette di ascoltare in rete contenuti digitali ‘parlanti’, la cui fruizione passa principalmente attraverso l’ascolto, senza immagini o video che la supportino.
A differenza della radio tradizionale, i podcast si compongono di diverse puntate che possono essere ascoltate in rete in qualsiasi momento della giornata e che hanno come filo conduttore una tematica comune. Questo fenomeno sta conoscendo una crescente popolarità sia tra gli adulti che tra i più giovani.
Il podcast dedicato al grande maestro del Rinascimento è stato realizzato da Federico Sconocchia Pisoni, 26 anni, laureato in Cooperazione Internazionale allo Sviluppo presso l’Università degli Studi Roma Tre e impegnato da vari anni nel settore della comunicazione radiofonica e digitale. TeverePost lo ha contattato per scoprire i dettagli di questo interessante progetto.
Quali motivazioni ti hanno portato alla realizzazione di questo podcast?
Lo scopo in primis è quello di rendere omaggio ad un grande artista, che mi ha sempre affascinato fin dai tempi della scuola, ma soprattutto rendergli la giusta importanza nella storia dell’arte italiana e occidentale. Con questo non voglio dire che non gli sia mai stata data attenzione, anzi, però quando si parla di Rinascimento e arte quattrocentesca, soprattutto tra i non addetti ai lavori, solitamente i primi nomi che vengono in mente sono Raffaello, Michelangelo, Leonardo Da Vinci, Botticelli. Stiamo parlando di personaggi geniali e certamente cruciali proprio per la loro bravura, ma ci sono tanti altri artisti che sono stati importanti e centrali, come ad esempio Piero della Francesca. Con questo progetto ho cercato di raccontarlo e renderlo accessibile a più persone possibile, o comunque anche a quel pubblico che è interessato alla storia dell’arte ma che ancora, per un motivo o per un altro, non ha captato appieno la centralità di questo artista nel contesto rinascimentale. Tengo a precisare che non sono uno storico dell’arte, ma ho comunque studiato molto per la realizzazione di questo progetto al quale ho lavorato per circa un anno. Essendo un appassionato d’arte, ma non un addetto ai lavori, non mi sono mai dilungato in analisi tecniche dell’opera di Piero preferendo creare curiosità attorno alla sua figura.
Perché hai scelto di farlo attraverso un podcast?
Innanzitutto perché è un mezzo che mi è vicino, visti i miei trascorsi radiofonici, e poi perché in questo periodo sta ottenendo un grande successo per la sua capacità di soddisfare appieno le esigenze narrative. Paradossalmente al contrario dei video, che forse sarebbero la soluzione più logica per degli approfondimenti sull’arte, il podcast ti permette di concentrarti solo sul linguaggio audio e percepire informazioni preziose in modo più attento. Una volta catturato l’interesse, sarà l’ascoltatore a reperire da solo materiale visivo in rete, o meglio ancora potrà andare a visitare di persona i luoghi che ospitano le opere.
Com’è strutturato il progetto?
Il podcast si divide in due parti. La prima è un vero e proprio racconto articolato in tre puntate che prende spunto da un fatto realmente accaduto e ben noto nelle vostre zone, ossia la storia di Anthony Clarke che nella seconda guerra mondiale bloccò i bombardamenti alleati su Sansepolcro, ricordandola come la città natale di Piero e sede della Resurrezione, già definita da Aldous Huxley come ‘il dipinto più bello del mondo’. Questo mi ha dato la possibilità di tornare indietro nel tempo e di studiare ed approfondire in un racconto divulgativo chi è stato Piero della Francesca e per quali motivi questo artista è stato al centro del periodo rinascimentale. Un personaggio formidabile che è stato in grado di dialogare con le corti rinascimentali più importanti come quella di Sigismondo Malatesta a Rimini, ma anche Ferrara, Urbino e non ultimi i Papi. È stato anche protagonista, forse suo malgrado, dell’evento storico che più ha condizionato quell’epoca ovvero la caduta di Costantinopoli. Piero è stato centrale storicamente ma anche dal punto di vista artistico, essendo stato in grado di rielaborare la tradizione medioevale in ottica rinascimentale. E quindi il tema della matematica, della razionalità, della geometricità delle sue opere.
La seconda parte del progetto,invece, consiste in delle puntate ‘focus’ legate ad alcuni temi particolari, come ad esempio le influenze di Piero sugli artisti europei del ‘900, vedi Di Chirico, Morandi, ma anche Dalì, Picasso, Cezanne. Può sembrare impressionante, ma anche loro si sono rifatti a Piero della Francesca. Dalì ad esempio ha realizzato un’opera che è un omaggio neanche troppo velato alla Pala di Brera. Anche nell’America del New Deal, negli anni ’30 del novecento, a Indianapolis campeggiava un affresco che si rifaceva palesemente al ciclo di Arezzo dipinto da Piero, a testimonianza di come questo artista sia arrivato ovunque.In un’altra puntata invece si parla del rapporto di Piero della Francesca con la sua terra, la Valtiberina e il Borgo, alla quale è rimasto sempre molto attaccato da un punto di vista artistico e non solo. Ci sono infine un esaustivo approfondimento sul ciclo di Arezzo e il racconto del furto delle opere di Piero alla Galleria nazionale delle Marche nel ’75. Ho cercato quindi di accompagnare ad un racconto divulgativo un po’ più leggero, quello delle prime tre puntate, del materiale più ‘ricercato’.
Le puntate del podcast “Il dipinto più bello del mondo” sono disponibili su:
L’hashtag di riferimento è #pieropodcast.