La cittadina di Alfonsine, nel ravennate, si trovò dal dicembre 1944 lungo la linea del fronte e fu per mesi teatro di scontri sanguinosi tra i tedeschi, arroccati sul Senio, i partigiani e gli alleati. La mattina del 10 aprile 1945 venne finalmente liberata con l’entrata in paese dei soldati del Gruppo di combattimento “Cremona”.
Il reparto era arrivato sul fronte tra Alfonsine e l’Adriatico il 12 gennaio, inquadrato nel I Corpo d’armata canadese dell’VIII Armata britannica. Costituito da soldati dell’esercito italiano che si trovavano in Sardegna e in Corsica al momento dell’armistizio, fu rinforzato dall’afflusso di numerosi partigiani, molti dei quali provenienti dall’Altotevere umbro e toscano. Almeno cinquanta antifascisti giunsero da Sansepolcro, e tra questi vi era Orlando Pucci.
Classe 1925, partecipò alla difesa della città biturgense nell’agosto 1944 e poi con numerosi compagni si aggregò al “Cremona”, con cui fu protagonista dello sfondamento della linea del Senio e della liberazione del basso Veneto, fino a Chioggia: “Tutta la zona più impervia l’avevano liberata le truppe italiane”, ricordava lo stesso Pucci in un’intervista rilasciata a Luca Madrignani nel 2007, poco prima di morire: “non a caso l’avevano riservata a noi; era appunto più disagiata, ogni cento metri c’era da attraversare un canale con l’acqua fin qui, il terreno era paludoso, una nebbia che non si vedeva da qui a lì” (Patria Indipendente, 21 ottobre 2007, p. 26). Insignito, tra le numerose decorazioni, anche dei riconoscimenti per la battaglia del Senio e la liberazione di Alfonsine, Orlando Pucci, dipendente Buitoni, fu assessore a Sansepolcro negli anni cinquanta, dirigente del sindacato pastai e mugnai e presidente della sezione ANPI biturgense.
Il 10 aprile di ogni anno Alfonsine ricorda la liberazione con una sentita cerimonia cui hanno sempre preso parte ampie delegazioni valtiberine. Quest’anno, in tempi di pandemia, la celebrazione tradizionale è stata inevitabilmente sostituita con una versione virtuale. Ma la memoria di quelle eroiche azioni di lotta per la giustizia e la libertà rimane viva.